Bankitalia-Ministero: – 300mila posti dall’inizio del Covid
Secondo quanto riportato in una nota congiunta di Ministero del Lavoro e Banca d’Italia nei primi due mesi del 2021 l’occupazione dipendente regolare ha complessivamente ristagnato: nel bimestre gennaio-febbraio, infatti, il saldo tra le posizioni attivate e quelle giunte al termine è rimasto all’incirca sugli stessi livelli del 2020, immediatamente prima dello scoppio della pandemia (-65mila in gennaio, 55mila in febbraio).
Tuttavia, a febbraio le cessazioni sono state 707mila a fronte di 697mila attivazioni. Allargando lo spettro all’intero anno pandemico, da marzo 2020 alla fine di febbraio sono stati creati circa 300mila posti di lavoro in meno rispetto ai dodici mesi precedenti: dopo il punto di minimo raggiunto a metà giugno (quasi 600 mila posti di lavoro in meno) Ministero del Lavoro e Banca d’Italia segnalano che è stata recuperata quindi circa la metà del divario.
Se invece si analizzano le diverse tipologie contrattuali, i trend riscontrati durante la pandemia sono stati il rallentamento della creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato e una riduzione significativa nella creazione netta di posti di lavoro temporaneo (alla fine di febbraio la variazione cumulata sui dodici mesi è stata pari a -230mila). A livello settoriale, il numero di posizioni di lavoro nell’industria risultava a fine febbraio superiore di circa 70mila unità rispetto a un anno prima, una crescita principalmente dovuta al settore delle costruzioni, mentre ristagnano manifattura e gli altri comparti industriali come il turismo. Non solo, a fine febbraio le posizioni lavorative occupate da donne erano circa 76mila in meno rispetto a un anno prima, quelle occupate da uomini erano invece 44mila in più.