Armani: “Così cambieremo Anas”
Ci sono poltrone su cui, nonostante l’indubbio prestigio, non è facile sedersi. Una di queste è quella che si trova al secondo piano del palazzone di via Monzambano a Roma. Ed è proprio lì che a maggio 2015 è arrivato Gianni Vittorio Armani (nella foto) con il compito di riorganizzare la struttura di Anas, la società che gestisce la rete stradale e autostradale italiana. Peccato però che il neo presidente abbia dovuto presto constatare che per Anas una semplice riorganizzazione non sarebbe stata sufficiente. Appena arrivato, Armani ha dovuto affrontare lo scandalo che ha portato all’arresto dei vertici di Anas Toscana e anche quello della sede di Roma, che ha svelato un presunto sistema corruttivo che coinvolgeva i dirigenti della società. Eppure il nuovo presidente non si è dato per vinto. Armani, 48 anni, romano, una lunga esperienza da manager prima in Telecom Italia e in McKinsey, poi in Terna come amministratore delegato, ha iniziato togliendo dal suo ufficio i “resti” dell’era Ciucci. L’ingegnere ha eliminato i tappeti e i quadri d’autore e li ha sostituiti con una cartina della rete stradale Anas, come a dire che è da lì che bisogna ripartire oltre che dalla sobrietà. «Al mio arrivo – racconta – ho trovato una società allo sbando. Sacche di delinquenza, incapacità organizzativa e di gestione dei lavori hanno creato gravi conseguenze sul sistema delle infrastrutture che, come abbiamo visto, sono sotto gli occhi di tutti». A sette mesi dal suo ingresso nella società, inhousecommunity.it l’ha intervistato per farsi raccontare quali sono le azioni messe in atto per cambiare il volto di Anas.
Ingegner Armani, lei ha dichiarato in più di un’occasione che la sua intenzione è quella di fare un’operazione di pulizia che spazzi via qualsiasi ombra di corruzione e di malaffare e che restituisca efficienza all’azienda. Che strumenti ha intenzione di mettere in campo?
Ho avviato un processo di cambiamento che va dagli interventi di tipo organizzativo a quelli di processo. I principali interventi di tipo organizzativo riguardano: l’eliminazione delle condirezioni generali e la creazione di direzioni apicali che riportano a me; la separazione tra le funzioni di controllo e/o consulenza da quelle operative, ad esempio quella legale dagli acquisti e gare. Ma anche l’introduzione di strutture tecniche operative e di controllo (direzione ingegneria) e l’istituzione di un project manager responsabile per la realizzazione delle opere. Infine il rinnovo dei componenti dell’organismo di vigilanza. Tra gli interventi di prossima realizzazione abbiamo previsto inoltre l’accentramento del presidio degli acquisti e delle gare anche tramite la definizione del processo di digitalizzazione (gare telematiche).