Andaf sul ruolo della persona nell’era digitale

Non solo dati e innovazione tecnologica per i direttori amministrativi e finanziari italiani che nella seconda giornata di lavori del 40° congresso Andaf, hanno riflettuto sulla separazione attuale tra l’essere umano, con le sue competenze e i suoi tempi di apprendimento, e la rapidità della tecnologia che pervade ormai molti ambiti delle nostre vite.

Nella storica cornice del Palazzo dei Priori si sono susseguiti gli interventi sui temi del congresso, dall’impresa invisibile, alla web economy, alle strategie alternative dell’additive manufacturing e gli approcci edutainment, alla tavola rotonda sul tema del difficile equilibrio tra connessione e disintermediazione, fino a concludere con l’intervento del filosofo Umberto Galimberti che ha analizzato la relazione tra uomo e tecnologia nell’ambito di una società contemporanea ormai pervasa da una digitalizzazione che a suo dire lascia poco spazio al fattore umano. «Il futuro è oggi – sintetizza Roberto Mannozzi (nella foto), presidente Andaf, nel suo intervento conclusivo – e solo mantenendo la centralità della persona, la sua umanità e i valori di base che danno dignità alla vita di ogni persona sarà possibile, come uomini e manager, diventare protagonisti consapevoli delle grandi potenzialità offerte dalle nuove tecnologie».

Gennaro Di Vittorio

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