Ama Roma: consulenze per 5 milioni di euro ma poche gare
Cinque milioni di euro spesi in tre anni tra i quali, secondo l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) presieduta da Raffaele Cantone, si potrebbero nascondere “irregolarità e omissioni negli affidamenti”. È questa la somma sborsata da Ama, la municipalizzata del Comune di Roma che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti, per incarichi di consulenza, pareri e patrocini legali. Incarichi che hanno attirato l’attenzione dell’Anac perché, secondo l’autorità, sarebbero stati affidati solo in minima parte utilizzando le gare. Nella maggior parte dei casi la municipalizzata avrebbe infatti preferito le procedure negoziate. “Nel 2013 – scrive La Repubblica riportando le parole dello stesso Cantone – Ama ha fatto gare per importi pari al 54,6%, nel 2014 per il 48,7% e nel 2015 per il 55,8%”.
Ma le contestazioni dell’Anac non si fermano qui. Secondo Cantone Ama avrebbe anche omesso di fornire sul proprio portale online, come invece prescriverebbero le norme sull’amministrazione trasparente, i dati necessari a giustificare gli incarichi affidati e anche le cifre pagate. Il presidente dell’Anac scrive infatti che si nota “la pressochè assoluta assenza di dati di riferimento, necessari per giustificare i compensi liquidati per incarichi di consulenza, pareri e patrocini legali”.