ADP: ecco quali sono gli ostacoli alla carriera secondo gli italiani
L’età, il favoritismi, la mancanza di opportunità e i “bisogni familiari” sono i maggiori ostacoli alla carriera secondo i lavoratori italiani.
Lo rivela la ricerca “La forza del lavoro in Europa 2018” condotta da ADP, operatore delle risorse umane.
L’indagine prende in esame l’attitudine degli impiegati nei confronti del futuro del lavoro ed è stata condotta nell’Estate 2017 su un campione di 9908 lavoratori in Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Il campione italiano comprende 1312 dipendenti.
In particolare, il 16% degli italiani intervistati teme che a partire dai 45 anni, un’età in cui si è ancora comunque relativamente giovani, sia “troppo tardi” per cambiare lavoro. un timore più degli uomini che delle donne (16,8% vs 14,8%).
Un secondo ostacolo è il favoritismo (15,2%), sentito soprattutto nella fascia 25-34 anni (18%) quindi quando si è nell’età in cui si pongono le basi della propria carriera futura, la fascia più importante. Ne risentono più gli uomini con il 15,7% che le donne con il 14,5%.
Segue la mancanza di opportunità. Va bene avere le competenze, ma se l’azienda non me ne dà la possibilità, come posso avanzare di posizione? L’8,7% degli italiani pensa di non avere neanche la possibilità di crescere, il 10,7% nella fascia 35-44 anni, gli anni in cui normalmente la carriera viene consolidata.
Da segnalare poi i “bisogni familiari” con il 6,6%, indicati da solo il 4,7% degli uomini e dall’8,9% delle donne, il che vuol dire che è ancora la donna a essere colei su cui fa carico l’organizzazione delle dinamiche familiari, a discapito della carriera.
Gli italiani sono invece fiduciosi rispetto alle proprie competenze, il 29,7% è molto convinto delle proprie capacità, il 55,4% lo è abbastanza e solo un 15% si dichiara insicuro. I dipendenti tendono a sentirsi meno autosufficienti con il passare degli anni: i più insicuri sono quelli nella fascia 45-54 mentre i più fiduciosi si concentrano nella fascia 16-24 con un 88,7%, distanziando di poco quella dai 35 ai 44 con l’87,2%.