Adp: cresce del 9% fiducia dipendenti nella sicurezza della gestione dati

Il 25 maggio segna un anno da quando è entrato in vigore il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e i risultati di ADP, attiva nelle soluzioni di human capital management, mostrano che ha avuto un impatto positivo sulla fiducia dei dipendenti in merito alla sicurezza dei dati gestiti in azienda.

Nel maggio 2018, il GDPR è stato introdotto per migliorare la protezione dei dati individuali e garantire la privacy di coloro che vivono all’interno dell’Unione Europea. “ADP Workforce View in Europa 2019” ha intervistato oltre 10mila dipendenti in tutta Europa, tra cui Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Regno Unito, e ha trovato un collegamento positivo che dimostra tra i dipendenti una maggiore sicurezza sulla sicurezza dei dati da quando è stata introdotta la legislazione.

Il 60% degli italiani intervistati ha dichiarato di sentirsi sicuro sul fatto che i propri dati siano archiviati in modo responsabile e sicuro dal datore di lavoro, con un aumento di nove punti percentuali rispetto a quanto registrato prima dell’entrata in vigore del regolamento (passando quindi dal 51% al 60%). È poi scesa la percentuale di coloro che dichiarano sia un problema a cui “non hanno mai pensato”, passata dal 15% di inizio 2018 al 13% di inizio 2019.

Tuttavia, più di un quarto (28%) dei dipendenti si preoccupa ancora della sicurezza dei propri dati personali. Una delle preoccupazioni dei dipendenti è che loro stessi non abbiano alcun controllo personale sui dati archiviati (9,7%), seguito dalle preoccupazioni per eventuali attacchi informatici o violazioni dei dati (10,8%). Un altro 8,2% teme che in realtà vi siano troppi dati tenuti in azienda senza previo consenso.

Anche a livello europeo, il regolamento sembra aver avuto un impatto positivo sulla fiducia dei dipendenti, con più della metà degli intervistati (56%) che sostiene di avere fiducia sul fatto che i propri dati vengano memorizzati in modo responsabile e sicuro da parte del datore di lavoro, con un aumento di 8 punti rispetto allo scorso anno. Tuttavia, più di un quarto (26%) è ancora preoccupato del fatto che ciò non sia ancora una realtà.

Gennaro Di Vittorio

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