ADP: Covid-19 ha aumentato le ore di lavoro non pagate
L’ammontare degli straordinari non pagati è cresciuto nello scorso anno. Il tempo libero medio “regalato” dai lavoratori italiani alla propria azienda è aumentato di circa due ore a persona a settimana dall’avvento del Covid-19.
A rivelarlo è il nuovo studio dell’ADP Research Institute dal titolo “People at Work 2021: A Global Workforce View”, una ricerca che analizza gli atteggiamenti dei dipendenti nei confronti dell’attuale mondo del lavoro e le loro aspettative e speranze future. L’ADP Research Institute ha intervistato 32.471 lavoratori di 17 Paesi tra il 17 novembre e l’11 dicembre 2020, tra cui 2000 in Italia.
Attualmente, la quantità media di straordinari gratis ogni settimana è di circa sei ore a persona, mentre nei livelli pre-Covid (interviste realizzate tra il 29.10.2019 e il 19.12.2019) si attestavano a quattro ore settimanali.
«I lavoratori stanno accumulando abitualmente ciò che ammonta a circa una giornata lavorativa di straordinari non pagati ogni singola settimana. L’arrivo del Covid-19 ha portato molte persone a lavorare in numero di ore superiore, ma in molti potrebbero aver faticato nell’affrontare questa situazione. Molti si sono trovati a fare più dell’abituale per placare le preoccupazioni circa la propria sicurezza lavorativa, per compensare il vuoto lasciato dai colleghi che hanno perso il lavoro, o perché, lavorando da remoto, i confini tra lavoro e vita domestica sono diventati più labili», commenta Marisa Campagnoli, HR Director.
A livello mondo (interviste a 32mila lavoratori in 17 Paesi), la quantità media di straordinari gratis ogni settimana è ora di 9,2 ore a persona, cresciuta rispetto alle 7,3 ore pre-pandemiche. L’Italia si attesta quindi su una media più bassa.
Un lavoratore su dieci globalmente, sta regalando venti ore settimanali al suo datore di lavoro, una proporzione che è raddoppiata nell’ultimo anno rispetto a uno su venti (5%) prima della pandemia.
Chi lavora da casa svolge più straordinari non pagati rispetto a chi lavora in ufficio, 6,1 ore a settimana di media contro 5,3. Tuttavia, coloro che hanno un approccio ibrido, combinando lavoro da casa per parte della settimana e lavoro in presenza il resto del tempo, fanno più di tutti ovvero 6,8 ore.
«Questi risultati hanno posto fine all’idea di alcuni imprenditori che lavorare da casa sia una scusa per rilassarsi, tutt’altro. Essendo stati forzati in questo esperimento di lavoro da remoto e visto quanto sforzo sta facendo il personale, le imprese potrebbero permettere una maggiore flessibilità delle strutture di lavoro per continuare ad andare avanti, magari con una struttura ibrida che venga però ben regolata e organizzata – ribadisce Marisa Campagnoli – . Ci sono ancora molte domande aperte sullo smartworking e il modello ibrido, su che cosa potrebbe significare per la produttività, per il team building, per lo sviluppo del personale e per la progressione di carriera, così come occorrerà ripensare gli spazi dell’ufficio. Al momento, non ci sono ancora facili risposte a questo enigma».