Mediobanca, si apre la partita sul prossimo general counsel dopo l’era Vincenzi
di michela cannovale
Secondo indiscrezioni di mercato apprese da Inhousecommunity, la poltrona di general counsel di Mediobanca rimarrà presto vacante. A lasciare l’incarico, dopo 43 anni all’interno dell’istituto, è il group legal e general counsel Stefano Vincenzi, figura storica del gruppo e protagonista di molte delle operazioni che hanno segnato la banca d’affari milanese dagli anni Novanta ad oggi.

Entrato in Mediobanca nel 1983, Vincenzi ha attraversato tutte le principali stagioni della finanza italiana, assumendo negli anni ruoli di crescente responsabilità nell’area legale. Ha partecipato alle operazioni di privatizzazione e di capital market di cui Mediobanca è stata regista, rappresentando l’istituto nei comitati ABI, Assosim e Conciliatore Bancario, e collaborando più volte con Consob in gruppi di lavoro europei dedicati alla regolamentazione bancaria e dei mercati. Dal 2017 ricopriva la posizione di general counsel. Parallelamente, è stato docente di Diritto del Mercato Finanziario in diverse università italiane.
L’ultimo anno è stato forse il più intenso. Vincenzi ha seguito l’opas di Mps su Mediobanca, operazione che ha ridisegnato gli equilibri della finanza italiana. L’offerta si è chiusa l’8 settembre con adesioni al 62,3%, per poi salire all’86,3% dopo la riapertura dei termini, superando la soglia dei due terzi necessaria per le delibere straordinarie. Pochi giorni dopo, il 18 settembre, sono arrivate le dimissioni dell’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel.
A questo punto, resta aperto un nodo cruciale: chi guiderà l’ufficio legale di Mediobanca mentre si ridisegna il perimetro del gruppo?
Due gli scenari che appaiono possibili. Il primo: una nomina interna o esterna per un general counsel ad interim, necessario almeno fino alla definizione del nuovo piano industriale di Mps, attesa non prima del primo trimestre del 2026. A quel punto, nel caso in cui Mediobanca rimanesse quotata, si aprirebbe un inevitabile toto nomine sulla scelta del futuro general counsel.
Il secondo scenario: un accentramento della funzione legale sotto l’ombrello di Mps, qualora si procedesse a un delisting di Mediobanca e a una sua integrazione come divisione di investment banking del gruppo senese. Una prospettiva che molti ritengono plausibile nel medio periodo, ma che allo stato attuale rimane un’ipotesi non confermata.
Contattato dalla redazione di Inhousecommunity, Vincenzi ha dichiarato: «Dopo 43 anni di servizio in Mediobanca, è giunto il momento per me di andare in pensione. Sono un generale di cavalleria e Nagel è stato l’imperatore. Ho fatto le battaglie che dovevo fare». Più stringato il commento di Stefano Tassone, group chief communications officer, che alla domanda su cosa accadrà al dipartimento legale di Mediobanca ha risposto soltanto: «No comment».
Il cantiere Mediobanca-Mps, insomma, è appena iniziato. E la partita sulla governance legale non sembra destinata a chiudersi rapidamente.