In un anno raddoppia l’uso dell’IA generativa nei dipartimenti legali
Secondo un nuovo rapporto dell’ACC e di Everlaw, oltre la metà dei legali d’impresa utilizza già strumenti di GenAI. Cresce l’efficienza, ma resta aperta la questione dei costi e della trasparenza con gli studi legali esterni
L’adozione dell’intelligenza artificiale generativa nei dipartimenti legali aziendali è esplosa nell’ultimo anno. Lo rivela un nuovo studio dell’Association of Corporate Counsel (ACC), realizzato in collaborazione con la piattaforma cloud Everlaw, secondo cui il 52% dei legali interni utilizza oggi strumenti di GenAI, più del doppio rispetto al 23% registrato nel 2024.
Il report, dal titolo Generative AI’s Growing Strategic Value for Corporate Law Departments, raccoglie le risposte di 657 professionisti legali di 30 Paesi e mostra come la tecnologia stia ridefinendo non solo i processi operativi, ma anche la relazione tra i team legali interni e gli studi esterni.
Tra i risultati principali:
- Efficienza in primo piano. Il 91% degli intervistati indica l’efficienza come il beneficio più concreto, soprattutto nelle attività di redazione e ricerca legale.
- Meno dipendenza dagli studi legali. Il 64% dei dipartimenti prevede di riportare internamente parte del lavoro oggi esternalizzato, con potenziali risparmi su contratti (82%), compliance (46%), contenzioso (45%) e operazioni di M&A (42%).
- Sfide sul fronte dei costi. Nonostante i guadagni di produttività, quasi il 60% non ha ancora rilevato risparmi effettivi da parte degli studi legali che usano GenAI, segno che i modelli tariffari non riflettono ancora le nuove efficienze.
Il futuro, secondo il rapporto, va verso una profonda revisione dei sistemi di fatturazione legale: il 61% dei legali d’impresa si dice pronto a chiedere tariffe alternative o basate sul valore, mentre quasi la metà prevede la fine del modello “a ore fatturabili”.
“I legali interni non stanno solo rendendo più efficienti i propri dipartimenti: stanno ripensando il modo stesso in cui il lavoro legale viene svolto e valutato”, ha dichiarato Veta T. Richardson (in foto), presidente e CEO dell’ACC.
Un altro dato critico è quello della trasparenza: il 59% dei team legali non sa se i propri studi esterni stiano utilizzando l’IA generativa nelle pratiche che li riguardano, segno di un potenziale disallineamento ma anche di una futura occasione di collaborazione più stretta.