Giuristi d’impresa verso l’innovazione: il 62% sceglie l’AI

Un nuovo rapporto di Thomson Reuters svela una crescente apertura dei team legali interni verso le tecnologie di intelligenza artificiale. Lo studio “Generative AI in Professional Services 2024” rivela che il 62% dei giuristi ritiene che l’IA dovrebbe essere utilizzata nel proprio lavoro, in aumento rispetto al 54% del 2023.

Il sondaggio mette in luce un panorama interessante: poco più di un quarto delle direzioni giuridiche (27%) sta già facendo uso di strumenti pubblici di intelligenza artificiale come ChatGPT. Sebbene attualmente solo il 12% stia impiegando strumenti specifici per il settore legale, ben il 43% pianifica di adottare tecnologie IA dedicate nei prossimi tre anni.

John Shatwell, head of legal professionals Europa per Thomson Reuters, ha commentato in merito che “gli avvocati stanno sempre più riconoscendo il valore distintivo degli strumenti IA e delle loro applicazioni specifiche per il settore, mostrandosi entusiasti di progredire insieme a questa tecnologia”.

L’uso incontrollato dell’IA

Significativo il dato relativo alle policy aziendali: il 21% dei team legali interni e il 10% degli studi legali hanno già implementato linee guida sull’utilizzo dell’IA, segno che l’uso non autorizzato e incontrollato sta diventando un ricordo del passato.

Permangono tuttavia alcune preoccupazioni. Oltre tre quarti dei professionisti legali (77%) mantengono cautela nell’utilizzo degli strumenti IA, principalmente per timori legati all’uso improprio di informazioni riservate dei clienti o alla generazione di contenuti contenenti riferimenti a casi giuridici inesistenti.

“Mentre la tecnologia guadagna sempre più importanza nei diversi settori – ha sottolineato Shatwell – i professionisti legali devono confrontarsi con una preoccupazione unica: l’esercizio non autorizzato della professione legale. L’IA sta acquisendo capacità crescenti nello svolgimento di compiti legali. Di pari passo, la professione deve continuare a predisporre processi interni e controlli per garantire un utilizzo sicuro e controllato dell’IA”.

IA e nuove competenze

Interessante notare che solo il 2% degli studi legali e dei dipartimenti giuridici aziendali considera le competenze IA come requisito essenziale per i nuovi avvocati, mentre il 17% le considera semplicemente un “plus”.

Circa la metà degli studi legali assorbirà i costi degli investimenti in IA come spese generali, mentre il 25% prevede di trasferirli sui clienti.

Il 39% dei rispondenti crede inoltre che l’IA porterà a un aumento delle modalità di tariffazione alternative.

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

SHARE