Stop alla genitorialità e altri modi in cui la politica cambia la nostra vita
Cosa ne sarà delle famiglie arcobaleno italiane? Ne parliamo con Chiara Albanese di Bloomberg, autrice di That’s Politica
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Lo scorso 13 marzo, su richiesta del Ministero dell’Interno, il prefetto di Milano Renato Saccone ha chiesto al sindaco Beppe Sala di interrompere il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie omogenitoriali. Il capoluogo lombardo era una delle poche città italiane a permettere la registrazione all’anagrafe dei bambini nati all’estero tramite la fecondazione eterologa o gestazione per altri (la cosiddetta maternità surrogata). All’estero, perché il nostro Paese non riconosce alle coppie omosessuali il diritto di accedere a questo tipo di fecondazione, ammessa invece per le coppie eterosessuali.
«Alla luce del divieto per le coppie composte da soggetti dello stesso sesso di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita, il solo genitore che abbia un legame biologico con il nato può essere menzionato nell’atto di nascita che viene formato in Italia», recitava la comunicazione del prefetto, che ha scatenato una serie di proteste.
La prima è stata l’organizzazione, proprio alla vigilia del giorno di San Giuseppe, di un presidio di protesta intitolato “Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie” per chiedere il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali. Alla manifestazione hanno partecipato 10mila persone secondo le associazioni Famiglie Arcobaleno, I Sentinelli di Milano e Cig Arcigay che si sono occupate del suo allestimento.
La seconda è stata l’opposizione alla proposta del ministero dell’Interno da parte dei sindaci di Bologna (Matteo Lepore), Milano (Beppe Sala), Firenze (Dario Nardella), Roma (Roberto Gualtieri) e Torino (Stefano Lo Russo), che hanno dichiarato di voler continuare a trascrivere i certificati di nascita dei figli nati da coppie dello stesso sesso.
La terza è stata la condanna, da parte del Parlamento europeo, delle istruzioni impartite dal governo Meloni al Comune di Milano.
Ciononostante, ancora oggi, non è chiaro cosa avverrà concretamente alle coppie che sono ricorse alla maternità surrogata. Alcune di queste hanno già ricevuto una lettera dal tribunale in cui viene sospesa la genitorialità di una delle due mamme o due papà. Che cosa ne sarà dei loro figli e delle loro figlie?
Ne parliamo, in questa puntata di Diverso sarà lei, con Chiara Albanese, corrispondente di politica italiana per Bloomberg e autrice del libro That’s Politica, uscito proprio mentre Beppe Sala annunciava la comunicazione del prefetto di Milano. Buon ascolto a tutti!
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