Così il general counsel fa avanzare la D&I in azienda
L’ACC (Association of Corporate Counsel) ha pubblicato i risultati del sondaggio, lanciato lo scorso settembre 2022, inerente le pratiche di diversity & inclusion sostenute da chi dirige le squadre legali in house a livello globale.
Nello specifico, ai fini dell’indagine è statop chiesto ai general counsel (GC) e ai chief legal officer (CLO) di considerare gli ultimi 24 mesi e di condividere il loro feedback sul livello di progresso raggiunto in termini di diversità e inclusione. Tre le aree chiave d’interesse: (i) i progressi individuali dei GC/CLO e la loro capacità di incidere sui progressi del team legale; (ii) i progressi a livello aziendale; e (iii) quanto i team legali sono più o meno diversificati e inclusivi.
I partecipanti coinvolti sono stati in tutto 232. La maggior parte ha riferito “progressi moderati” in termini di D&I a livello aziendale (a meno che non si tratti di aziende di dimensioni più ampie, dove risultati positivi si raggiungono più facilmente), e di riuscire piuttosto ad avere un impatto maggiore su questo frangente all’interno del proprio team.
L’impatto della pandemia Covid sui progressi della D&I, inoltre, ha dato risultati contrastanti. Sebbene sia chiaro che abbia causato notevoli disagi a molti aspetti della vita lavorativa, non tutti sono d’accordo che abbia al contempo rallentato i progressi in fatto di D&I (le risposte hanno raggiunto un punteggio medio di 5,1 su una scala che va da 1 – pochi disagi – a 10 – disagi significativi).
Infine, i GC che chiedono ai loro uffici legali di monitorare i KPI della D&I (il 38% del totale dei rispondenti) hanno affermato di osservare significativi progressi nel raggiungimento degli obiettivi di D&I.
L’indagine ACC, che può essere letta per intero a questo link, suggerisce che c’è ancora molto lavoro da fare e che i GC possono avere un ruolo influente per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di D&I.