Al via la riforma della giustizia civile: arbitrato al centro
“Una svolta per le imprese, che dal 2023 porterà ancora maggiore efficienza nelle risoluzione delle controversie professionali interne alla comunità imprenditoriale, con vantaggi che vanno comunicati con più efficacia al sistema economico”: con questo auspicio sulla riforma della giustizia civile, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 ottobre, si è aperto venerdì 21 ottobre a Torino il convegno “Impresa, giustizia civile, arbitrato: quali prospettive”.
L’evento ha richiamato l’attenzione sugli impatti degli strumenti alternativi ai tribunali per la soluzione di controversie tra operatori economici: maggiore efficienza, risparmi (pubblici) per il sistema giustizia, maggiore riservatezza nei procedimenti, tempi e costi (privati) certi per imprese e professionisti. Il focus sul Piemonte è servito a valorizzare i fiori all’occhiello di una Camera Arbitrale che costituisce un’eccellenza nazionale e che rappresenta a 360 gradi la comunità economica del territorio.
Sono stati il presidente degli industriali torinesi Giorgio Marsiaj e il presidente della camera di commercio di Torino e vicepresidente Unioncamere Piemonte Dario Gallina ad aprire i lavori della giornata, in cui gli esperti hanno focalizzato il ruolo dell’arbitrato nel sistema economico. In 11 sessioni di lavoro e 30 relatori provenienti dal mondo accademico e delle professioni di tutta Italia, il leitmotiv è stato: l’arbitrato non è uno strumento elitario, ma un’opportunità per tutti, grazie a un accesso più facile e a risultati tali da tutelare i diritti di azionisti, fornitori, creditori e lavoratori e, di conseguenza, rendere il contesto produttivo italiano anche più attrattivo per le imprese estere, spesso scoraggiate dalla lenta amministrazione della giustizia civile in Italia.
“Una migliore gestione delle dispute private contribuisce a snellire la giustizia pubblica: questo l’obiettivo primario dell’arbitrato – ha spiegato Carlo Pavesio (in foto), presidente della Camera Arbitrale del Piemonte -. Si tratta di un’opportunità per costruire in sinergia, tra tutti gli attori, un contesto economico e giuridico più efficiente, a vantaggio di tutto il sistema paese. Con uno strumento complementare, ma parificato, di giustizia, qual è l’arbitrato, le controversie interne alla comunità imprenditoriale non vanno in tribunale e tutto il tessuto economico e sociale se ne avvantaggia. Con la riforma, abbiamo quindi nuove opportunità di far comprendere alla business community quali strumenti adire per la soluzione delle controversie. Perciò attendiamo il 2023, per sperimentare sul campo le novità di una riforma tanto attesa”.
Arbitrato e modello Piemonte
Sull’arbitrato, il Piemonte è un modello a livello nazionale: oltre ad aver dato i natali alla prima camera arbitrale del nord, a Torino nel 1974, è l’unico caso nazionale in cui le locali camere di commercio si sono associate per creare un organismo regionale, nel 1995 (quasi trent’anni fa); nel 2014, l’accordo con gli ordini professionali piemontesi ha contribuito alla sua evoluzione nella rappresentanza di tutti gli attori del sistema e nella collaborazione per la nomina degli arbitri. Da quando è stata costituita, la Camera Arbitrale del Piemonte ha nominato oltre 600 professionisti sul territorio tra avvocati, commercialisti, notai e consulenti tecnici designati all’interno delle varie procedure.
“Questa storia – aggiunge Pavesio – racconta elementi che rendono il “caso Piemonte” esemplare: una visione ampia sul territorio e sull’efficacia di operazioni “di sistema” a vantaggio della comunità economica; è stata la prima Camera a ideare modelli organizzativi efficienti ed efficaci ed è la Camera Arbitrale di tutto il mondo economico regionale, sia delle imprese sia dei professionisti; inoltre, la vocazione è di supporto al territorio senza elementi di profitto dell’ente stesso; e la mission è divulgare la cultura dell’arbitrato, conoscendone i vantaggi tangibili per la tutta la comunità imprenditoriale. Oggi, con l’approvazione della nuova legge, avremo un nuovo regolamento che darà nuovo impulso all’economia locale”.
Con una media annua di 51 procedure gestite, un valore medio di 900 mila euro e una transazione del 40%, la Camera Arbitrale del Piemonte è consapevole che da giugno 2023, data di entrata in vigore delle nuove regole per l’arbitrato, molte più imprese e professionisti potranno accedere a percorsi più veloci ed efficienti di risoluzione delle controversie.