Ecco i 50 della finanza italiana nel 2022, secondo Financecommunity

di eleonora fraschini

Anche quest’anno, MAG e Financecommunity.it hanno voluto raccontare i 50 protagonisti del mondo della finanza italiano.

Sono quindi stati raccolti i profili degli attori principali dei diversi settori finanziari: dal banking al fintech, dall’advisory all’asset management, fino al real estate e i crediti distressed. Ciascuno di loro si è distinto per aver raggiunto importanti traguardi: qualcuno ha ricevuto una nomina per un ruolo apicale o ha assunto il controllo della società di cui fa parte, qualcun altro si è distinto per aver messo in atto progetti innovativi. Altri personaggi sono invece stati al centro di deal e operazioni che, per volume o numero, hanno cambiato il panorama del mercato italiano. Flessibilità, specializzazione e capacità di valorizzare le opportunità del digitale sono caratteristiche che si sono rivelate determinanti, insieme all’importanza data ai valori esg e alla sostenibilità.

  1. Alberto Nagel, ceo Mediobanca

Utile d’esercizio per l’ultimo anno in crescita a 907 milioni di euro, con un +12%  rispetto al 2021: continua la crescita di Mediobanca, guidata dal ceo Alberto Nagel. Risultati particolarmente positivi anche per il corporate & investment banking, che ha registrato ricavi pari al 27% del totale (circa 770 milioni).

Nel 2022 però, i successi più rilevanti del banchiere al comando di Piazzetta Cuccia si registrano nel campo della governance. Nagel ha infatti saputo respingere un doppio attacco alla sua leadership: nello scontro per il rinnovo del cda di Generali, è riuscito a mantenere Philippe Donnet a capo del Leone di Trieste, e anche sul fronte interno la sua guida è ancora salda.

Classe ’65, il banchiere è al timone di Mediobanca dal 2008, dove ha anche iniziato la sua carriera. Nel corso del tempo ha lavorato come financial advisor alle privatizzazioni e a molte delle più grandi operazioni di fusione e acquisizione seguite da Mediobanca in Italia e all’estero, per un valore complessivo di oltre 400 miliardi di euro. Sotto la sua guida l’istituto di credito è cresciuto ed è entrato nel business del risparmio gestito con il lancio di CheBanca!. Sposato, Alberto Nagel ha due figli e si divide tra Milano e gli uffici londinesi.

2. Carlo Messina, ceo Intesa Sanpaolo

Nonostante gli eventi destabilizzanti legati alla crisi ucraina, Banca Intesa Sanpaolo, sotto la guida dell’amministratore delegato Carlo Messina, ha raggiunto gli obiettivi del proprio piano industriale. Nei primi sei mesi di quest’anno, gli utili netti del principale istituto di credito italiano si attestano a 2,35 miliardi di euro, con una capitalizzazione di 33 miliardi. Nel corso dell’anno sono proseguiti i finanziamenti alle imprese italiane, con l’obiettivo di supportare le pmi nel percorso di crescita sostenibile. Al passo con lo sviluppo del settore fintech, a febbraio Intesa ha inoltre presentato la challenger bank digitale Isybank.

Con all’attivo questi traguardi, Messina lo scorso aprile ha festeggiato 60 anni, di cui 24 trascorsi in Intesa. Entrato nell’istituto di credito nel 1998, ha ricoperto incarichi di crescente importanza fino a diventare ceo di Intesa Sanpaolo nel 2013.

3. Giuseppe Castagna, ceo Banco Bpm             

Con Giuseppe Castagna, Banco Bpm quest’anno ha realizzato il miglior utile netto adjusted di sempre: 497 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto all’anno precedente. Banco Bpm è una realtà solida, con un outlook positivo sul piano finanziario e un management team forte: a conferma di questo, lo scorso aprile, Credit Agricole S.A., ha deciso di acquisire una partecipazione del 9,18%, seguita ad agosto da JP Morgan che ha acquistato il 5,15%. Banco Bpm ha inoltre avviato una partnership con Sace per finanziare i progetti sostenibili delle imprese italiane.

Curiosità: Castagna, tra le altre cose, è anche un ex campione di nuoto e nel 1976 ha partecipato alle Olimpiadi di Montreal.

4. Andrea Orcel, ceo UniCredit

UniCredit cresce ininterrottamente da un anno e mezzo. Gli utili netti sono in aumentati del 19% rispetto al 2021 e la capitalizzazione ha raggiunto i 19,6 miliardi. Al timone del gruppo c’è Andrea Orcel, il “Cristiano Ronaldo della finanza”. Sotto la sua guida, il gruppo è riuscito ad affrontare le conseguenze della crisi ucraina e in Italia, fulcro del nuovo assetto promosso da Orcel, i ricavi sono aumentati del 2,9%. La sua carriera è però iniziata all’estero: prima Goldman Sachs, poi Boston Consulting Group, Merrill Lynch. L’anno scorso è arrivata la nomina a ceo della banca di piazza Gae Aulenti, a cui è seguita una profonda revisione della compagine manageriale. «Abbiamo bisogno di riforme, a livello di digitalizzazione – ha dichiarato pochi giorni fa – dobbiamo incoraggiare i giovani e le donne a partecipare attivamente al mercato del lavoro e scrollarci di dosso il fardello normativo e regolamentare per imboccare la strada della ripresa».

5. Corrado Passera, ceo Illimity

Corrado Passera, 67 anni, ha all’attivo una carriera variegata: prima in Olivetti e Poste Italiane, poi in Intesa Sanpaolo e successivamente con l’incarico nel governo Monti. Nel 2018 fonda Illimity, l’unica challenger bank italiana quotata in Borsa. La realtà, anche quest’anno, si è distinta per una serie di progetti innovativi: dalla nascita di B-ilty, piattaforma open che offre servizi finanziari e di credito, alla creazione di Quimmo, specializzata nel settore immobiliare. Illimity è inoltre un interlocutore sempre più importante sul fronte della gestione dei crediti deteriorati: lo scorso agosto si è aggiudicata, insieme ad altri operatori del settore, la gara per la cessione di un portafoglio di npl di Banca Mps da 340 milioni di euro. A gennaio invece aveva acquisito un portafoglio composto da contenziosi di 1,8 miliardi di euro.

6. Dario Scannapieco, ceo Cdp

Chiamato dall’ex presidente del consiglio Mario Draghi a capo di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco ha alle spalle un percorso di alto livello nel mondo della finanza. La sua carriera è iniziata nel ’92 in Telecom Italia ed è proseguita con il ruolo di direttore generale del Tesoro, di vicepresidente della Banca Europea per gli investimenti e di presidente del Fondo Europeo per gli investimenti.

Quest’anno Cdp ha ampliato le sue fila con diversi professionisti di livello e la holding di investimenti Cdp Equity ha partecipato a numerose operazioni di primo livello. Protagonista degli ultimi mesi è stata anche Cdp Venture Capital Sgr, che ha supportato la crescita delle startup italiane.

7. Carlo Cimbri, presidente Unipol

Un anno di cambiamenti al vertice per Unipol e Unipolsai, con il rinnovo di entrambi i consigli di amministrazione. Al comando però resta Carlo Cimbri, 57 anni, che lo scorso aprile è passato dal ruolo di ceo a quello di presidente. I suoi 25 anni di carriera nel settore assicurativo e bancario sono iniziati proprio in Unipol nel 1990 e, nel corso degli anni, ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità fino alla nomina a ceo. La continuità, in questo caso, è stata sinonimo di successo: il gruppo ha chiuso il primo semestre 2022 con un utile netto consolidato di 684 milioni, in crescita rispetto al risultato dell’anno scorso. 

8. Francesco Canzonieri, ceo Nextalia

Professionalità, track record e relazioni: sono questi gli ingredienti con cui Francesco Canzonieri ha creato Nextalia Sgr nel 2021. Il lancio del primo fondo Nextalia Private Equity è stato un successo: a dicembre ha raccolto sottoscrizioni per 563 milioni di euro, e al final closing ha tagliato il traguardo degli 800 milioni.

La boutique rappresenta per Canzonieri il coronamento di una carriera in ascesa nel mondo del banking: in pochi anni è passato dalla Bocconi alla Goldman Sachs, per poi spostarsi in Barclays e tornare in Italia, nel ruolo di global co-head corporate and investment banking in Mediobanca, prima di dar vita a Nextalia.

9. Giovanna Della Posta, ceo Invimit

Una carriera in Enel, Fastweb e Sara Assicurazioni per poi diventare amministratore delegato di Invimit nel 2019. Giovanna Della Posta, classe 1972, in questi anni ha rivoluzionato la società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Convinta che gli investimenti immobiliari di qualità continuino ad attrarre anche in un periodo complesso come questo, ha supervisionato diverse importanti operazioni. Negli ultimi mesi Invimit ha messo in vendita 320 immobili per un valore di circa 123 milioni di euro e ha ricevuto 20 milioni di euro di fondi dal Pnc per la valorizzazione dell’Ex Manifattura Tabacchi di Bari.

10. Andrea Bonomi, ceo Investindustrial

Un anno ricco di sfide per Investindustrial, guidata dal ceo Andrea Bonomi. Nato nel 1965 a New York, ha fondato nel 1990 la società di investimento che conta 6,5 miliardi di euro di capitale raccolto tramite i suoi fondi. Nell’ultimo anno Investindustrial è stata particolarmente attiva nel settore del food e dell’agroalimentare. A marzo, tramite la società Amalfi Holding, ha promosso l’opa sul produttore alimentare La Doria, a luglio è entrata nel capitale di Natra, specializzata nel cacao, ad agosto ha acquisito una parte della divisione preparati alimentari di TreeHouse Foods e da settembre detiene la maggioranza di Eataly, eccellenza italiana del food.

11. Giovanni Tamburi, founder Tip       

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