I legali nella linea di credito Sustainability-Linked da 6 miliardi di Eni
Eni ha sottoscritto una nuova linea di credito revolving Sustainability-Linked da 6 miliardi di euro della durata di 5 anni, collegata al raggiungimento di due obiettivi del proprio “Sustainability-Linked Financing Framework” aggiornato a maggio 2022.
La linea di credito è concessa da 23 primari istituti finanziari globali, tra cui Credit Agricole CIB, Santander Corporate & Investment Banking e Unicredit (nel ruolo di underwriters, global coordinators, bookrunners e sustainability coordinators) e Intesa Sanpaolo (nel ruolo di bookrunner). Al sindacato partecipano, inoltre, HSBC (nel ruolo di mandated lead arranger), BBVA, Banco BPM, Bank of America, Barclays Bank, BayernLB, BPER Banca, Citi, Deutsche Bank, ING Bank, J.P. Morgan, Mizuho Bank, SMBC Bank, Société Générale e Standard Chartered (nel ruolo di lead arrangers) e Bank of China, Bankinter, Mediobanca e Morgan Stanley (nel ruolo di arrangers).
GLI IN HOUSE
Il team in house di Eni ha seguito l’operazione con Federica Andreoni ed Elena Tosti.
Per Credit Agricole CIB, all’operazione ha lavorato il general counsel Simone Davini (nella foto, a sinistra), insieme a Giorgio Nobile (nella foto, a destra).
I DETTAGLI
Il margine della nuova linea di credito è legato al raggiungimento dei target di sostenibilità relativi a Net Carbon Footprint Upstream (Scope 1 e 2) e capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. In funzione del raggiungimento di ciascuno degli obiettivi è previsto un meccanismo di step up/step down che inciderà sul margine applicabile ai successivi utilizzi della linea di credito, nonché sulle commissioni per le eventuali porzioni inutilizzate della linea stessa.
L’operazione si pone in linea con l’obiettivo di Eni di integrare pienamente la raccolta finanziaria con la propria strategia di sostenibilità, volta a raggiungere la completa neutralità carbonica al 2050, e a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (“UN SDGs”).
Inoltre, la nuova facility doterà il Gruppo di uno strumento flessibile per la gestione di eventuali fabbisogni finanziari, rafforzando ulteriormente la solida posizione di liquidità di Eni.