SEDE ENI SAN DONATO

Eni azzera le molestie sul lavoro

Una compliance che diventa una guida dei valori dell’azienda, che da obbligo legale e procedurale si trasforma in una cultura diffusa di etica e responsabilità condivisa.  

È la sfida che Eni ha avviato nel 2021 e che sta portando avanti passo dopo passo, intervenendo sulle attività che rientrano nel perimetro della direzione compliance integrata guidata da Luca Franceschini. «L’etica e la compliance sono tematiche sempre più inscindibili. In un contesto in cui i temi etici assumono una crescente rilevanza, la gestione etica delle attività aziendali è un presupposto fondamentale per uno sviluppo che crei valore in modo sostenibile per tutti gli stakeholder», spiega a MAG Gennaro Mallardo head of Eni Model 231 and corporate liability, corporate social responsibility, anti-corruption & aml compliance.

La policy sulle molestie

L’ultimo tassello, comunicato dall’azienda a inizio mese, è l’adozione della “Zero Tolerance policy sulle molestie e le violenze sul lavoro”. Una policy che anticipa gli obblighi in materia, dettati dalla ratifica dell’Italia, a ottobre scorso, della Convenzione Ilo n. 190 del 21 giugno 2019 (vedi Box dedicato), che richiederà – oltre che una serie di impegni in capo allo stato italiano – alle aziende l’introduzione di strumenti appositi volti a contrastare ogni forma di molestia o violenza. A curare il progetto è stata una squadra multidisciplinare guidata da Mallardo e Susanna Luini head of compliance governance culture and privacy e composta da professionisti delle funzioni compliance, hr, internal audit, salute e sicurezza, sostenibilità e legale. Il documento, dice Mallardo: «rappresenta uno strumento attuativo dei principi valoriali contenuti nel Codice Etico che ripudia ogni forma di violenza o molestia, anche sul luogo di lavoro». Nel dettaglio, la policy definisce la violenza e le molestie e fornisce una lista di condotte che, a titolo esemplificativo, possono rientrare in queste definizioni e che sono dunque vietate per garantire un ambiente lavorativo etico, libero da discriminazioni o ingiustizie. Il documento dà inoltre indicazione dei canali per segnalare gli illeciti, gestiti tramite un’istruttoria seguita da un team che ha ricevuto una formazione apposita, e degli strumenti per tutelare le vittime di violenze. Tra questi ultimi ci sono: una linea di ascolto e supporto psicologico raggiungibile attraverso un numero verde dedicato, attivo 7 giorni su 7 e h24; e dei permessi ad hoc da fruire in specifici casi in accordo con le risorse umane. Rispetto al perimetro di tutela, la policy è estesa, oltre che ai dipendenti Eni, a chiunque lavori o venga in contatto con persone dell’azienda per ragioni lavorative (consulenze, fornitura di servizi o beni, colloqui conoscitivi).

In generale, l’obiettivo per il team compliance che ha lavorato alla definizione della policy è quello di sottolineare «l’assoluta volontà dell’azienda di tutelare le vittime di molestie o violenze – dice Luini –. Vogliamo che la policy venga interiorizzata e applicata ogni giorno per diffondere il valore del rispetto e della dignità della persona. Per questo il nostro gruppo di lavoro ha anche delineato un piano di azione sulla formazione e sulla comunicazione per sensibilizzare tutte e tutti e a tutti i livelli».

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ilaria.iaquinta@lcpublishinggroup.it

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