Sostenibilità: in azienda coinvolge due giuristi su tre
di Ilaria Iaquinta
La sostenibilità è il nuovo banco di prova dei giuristi d’impresa. Complici l’ascesa delle tematiche ESG tra le priorità strategiche aziendali e il ruolo stesso dei legali in azienda, chiamati per vocazione, a occuparsi di temi di giustizia a tutto tondo, anche etica e sociale. Ne deriva che in Italia quasi due direzioni legali su tre (58%) sono coinvolte in tematiche di sostenibilità.
A rilevarlo è l’indagine “La sostenibilità e le aziende, un primo sguardo al mercato” condotta a quattro mani dall’Associazione italiana dei giuristi d’impresa (Aigi) e Taylor Root condotta tra luglio e settembre 2021 e pubblicata a novembre. Al sondaggio hanno risposto circa un centinaio di legali in house.
«Come prevedibile, la ricerca ha confermato che la sostenibilità rappresenta il nuovo, ampio, fronte sul quale il giurista d’impresa è e sarà sempre più chiamato a dare il suo contributo professionale – dichiara a MAG Raimondo Rinaldi (in foto, a sinistra), presidente emerito e membro del consiglio generale dell’associazione –. La crescente rilevanza del tema, nelle varie declinazioni, ha portato Aigi a lanciare a luglio 2021 un “cantiere sostenibilità”, di cui sono il coordinatore, per approfondire una serie di argomenti nell’area governance e finanza, ambiente, supply chain, social e human rights. All’iniziativa hanno aderito con evidente interesse e partecipazione molti soci».
Le divisioni aziendali
Dopo ambiente e sicurezza (indicata dal 62,7% dei rispondenti), la funzione aziendale considerata maggiormente responsabile delle tematiche sulla sostenibilità è quella legale (40%). Seguono planning e relazioni esterne (18% ciascuno) e controllo e amministrazione (10%). Il 34% degli intervistati segnala anche che la nuova area di attività coinvolge altre funzioni rispetto a quelle appena indicate.
«Il coinvolgimento dei legali sui temi della sostenibilità è il riflesso dell’ampliamento del ruolo dei general counsel – aggiunge Nicoletta Ravidà (in foto, a destra), managing director Southern Europe di Taylor Root –. I giuristi d’impresa sono sempre più coinvolti nella strategia delle decisioni del top management. Le aziende oggi per operare hanno bisogno di una “licenza sociale”, e in questo i legali interni possono contribuire in modo decisivo. Il mercato è sempre più complesso e attento alle modalità di lavoro delle corporate, valuta come lavorano, seguendo quali principi etici. La sostenibilità si inserisce in questo filone e rappresenta per i legali l’opportunità di agire da garante di quanto viene fatto, e non solo predicato».
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