IoT grande opportunità per il settore legale nel panorama di ripresa

Si è tenuto il 1 dicembre il V Digital Legal Day, il tradizionale appuntamento della legal community italo-tedesca organizzato da AHK Italien in collaborazione con Dla Piper.

Durante l’evento si è parlato delle trasformazioni sociali legate al crescente utilizzo delle tecnologie IoT, anche nel contesto post-pandemico, con uno sguardo rivolto alle questioni aperte sul versante legale. L’incontro, moderato da Wolf Michael Kühne, Country managing partner di Dla Piper, ha analizzato le dinamiche con cui le tecnologie impongono alle aziende di evolversi per rimanere competitive, evidenziando come cultura, valori e mission aziendale siano fondamentali perché le organizzazioni rimangano al passo con i tempi.

L’evento è stato strutturato in due panel. Il primo ha analizzato lo stato dell’arte e le sfide aperte a livello normativo, guardando ai possibili sviluppi per il mondo legal tech in ambito Internet of Things. La discussione ha coinvolto Giulio Coraggio, partner di Dla Piper e responsabile del dipartimento di intellectual property and technology, e Luisella Giani, EMEA head of industry strategy & trasnformation di Oracle. 

Una seconda tavola rotonda è stata focalizzata sulle opportunità e le sfide per le imprese aperte dall’attuale contesto di forte sviluppo delle tecnologie IoT. Al panel hanno partecipato Alessandra Bini (general counsel di Ibm Italia), Rosy Cinefra (head of legal & compliance di Ntt Data), Maria Lorini (head of group regulatory compliance di Generali) ed Elisa Liberale (general counsel di Microsoft Italia). 

Tanti i temi affrontati negli interventi: dall’impatto del Covid-19 sulla strategia digitale delle imprese alle sfide aperte dal PNRR per la transizione digitale e l’IoT (anche in ottica di riforma della PA e nell’ambito dei progetti nazionali di clouding in discussione). 

Significativi, i dati emersi dalle rilevazioni fatte durante la serata. Si dividono equamente (40%), ad esempio, le aziende che affermano che la pandemia ha accelerato un processo di digitalizzazione delle proprie attività che era già in corso, fungendo da catalizzatore, con le aziende per le quali la pandemia ha portato alla creazione di una nuova strategia digitale, costringendole a cambiamenti maggiori. Solo una minoranza (20%) ha fatto cambiamenti lievi alla strategia definita in precedenza. 

Più chiara, invece l’indicazione che giunge riguardo al rapporto tra tecnologia e lavoro umano nel legal tech: il 45% ritiene che la tecnologia si affiancherà al lavoro umano senza mai sostituirlo del tutto, ma il 27% delle risposte afferma che l’attuale tasso di utilizzo della tecnologia per compiti di routine o mansioni ripetitive è destinato ad aumentare anche nel settore legale. Pochi dubbi arrivano dal sondaggio riguardante i criteri di scelta dei consulenti legali: ben l’85% delle aziende afferma di non guardare alle tariffe applicate, ma solo alla conoscenza del settore e delle problematiche che questo vive, insieme alla capacità di soluzione delle sfide quotidiane.


«La tecnologia è ormai parte integrante della vita degli avvocati d’affari che vogliono restare al passo con il mondo di oggi, in cui le esigenze delle aziende cambiano sempre più velocemente, e dare un vero valore aggiunto ai propri clienti. Ovviamente ciascun settore dell’economia sta abbracciando l’evoluzione digitale in maniera specifica, ma tutte le strategie condividono basi simili. Il nostro ruolo è quello di intercettare queste tendenze e utilizzare la tecnologia per proporre soluzioni sempre nuove, mantenendo al centro il servizio legale», ha commentato Wolf Michael Kühne.

Nel corso dell’evento è anche stato presentato il business report “Embracing Digital Evolution” di Dla Piper, che analizza come le aziende possono avere successo nell’Industria 4.0.

«Le ingenti risorse stanziate dal PNRR per favorire la trasformazione digitale rappresentano un’opportunità unica per il Paese. Prevediamo investimenti senza precedenti anche a livello infrastrutturale: dal 5G al cloud, dal settore medicale al sistema scolastico, senza dimenticare la mobilità sostenibile. Tutti settori in cui IoT, intelligenza artificiale e big data giocheranno un ruolo determinante, creando grandi opportunità di business per le imprese, ma anche chiamando le stesse a una attenta gestione delle tematiche giuridiche e di privacy connesse a queste nuove tecnologie, non ancora del tutto regolamentate a livello nazionale e internazionale», ha aggiunto Giulio Coraggio.

ilaria.iaquinta@lcpublishinggroup.it

SHARE