Dieci domande a… Micaela Vescia, direttore affari legali e societari di Atm
Con un passato in consulenza, Micaela Vescia è passata in house nel 2019, salendo al vertice della direzione affari legali e societari di Atm.
MAG l’ha intervistata in video per parlare con lei dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass in azienda e del lavoro legale degli ultimi due anni, scaturito dallo scoppio della pandemia e legato alla necessità di riorganizzare la direzione affari legali e societari. Infine, la redazione ha parlato con lei della relazione tra avvocati in house ed esterni e di sfide professionali.
È entrato in vigore il 15 ottobre scorso l’obbligo di Green pass. Cosa ha significato questo per la direzione affari legali?
L’obbligo di Green pass, introdotto da una normativa generale, ha prodotto negli addetti del settore una serie di domande sulla concreta applicazione, che in quella sede non trovavano risposta, e che hanno richiesto successive norme di dettaglio adottate quasi in tempo reale. Dal 15 ottobre le aziende sono chiamate a effettuare controlli rispettosi della normativa specifica e della normativa sulla privacy. Nel caso di un’azienda come la nostra che, come molte altre, opera su turni per garantire livelli di servizio predeterminati, è necessaria una programmazione preventiva. Da qui una intensa interlocuzione per assestarci sulla possibilità (riconosciuta da ultimo nel DL 8 ottobre 2021) di chiedere in anticipo il Green pass per esigenze di programmazione del servizio.
Come sta andando?
Ci siamo organizzati secondo precisi protocolli per i controlli richiesti: abbiamo approntato anche un call center a cui i dipendenti comunicano la non disponibilità del Green pass, in modo da organizzare per quanto possibile il servizio attraverso un sistema di sostituzioni. Ancor di più in situazioni come questa la direzione legale è il presidio a supporto di tutte le direzioni a garanzia del rispetto delle differenti norme applicabili e della “coerenza di ultima istanza”.
Quando si tornerà alla capienza regolare?
La capienza sui mezzi di trasporto pubblico è stata più volte modificata durante la pandemia, fino a scendere al 50%, e ora essere all’80%. Ad oggi il termine dello stato di emergenza, da cui questa misura dipende, è fissato al 31 dicembre 2021 e auspichiamo che a quella data possa effettivamente terminare e da qui conseguentemente la capienza tornare al 100%.
Gli ultimi due anni sono stati molto intensi per la direzione legale in termini di lavoro. Avete dovuto affrontare gli impatti del Covid-19 sulla mobilità urbana. Quali attività avete seguito?
A fine febbraio 2020 abbiamo costituito un comitato “emergenziale” coi dirigenti delle funzioni coinvolte. In questo comitato sono stati gestiti gli aspetti relativi alla salute e sicurezza, al funzionamento del servizio, agli approvvigionamenti dei beni di “prima necessità” (in primo luogo le mascherine in un momento in cui l’approvvigionamento non era facile). Il servizio di trasporto pubblico è stato sempre mantenuto inalterato, anche quando Milano e la Regione Lombardia erano in zona rossa, per garantire il servizio alle persone che continuavano a loro volta a prestare il proprio, penso in primo luogo al personale sanitario. Nelle varie fasi abbiamo inoltre approntato rinforzi del servizio per le linee scolastiche per la fase di riapertura delle scuole dopo il lockdown e a settembre. Tutto questo impegna sotto il profilo giuridico, per la contrattazione e la formalizzazione di accordi in tempi ristrettissimi. Senza dimenticare che Atm è stata una delle prime aziende a organizzare uno screening di tamponi gratuiti ai propri dipendenti nel maggio del 2020 con un notevole sforzo organizzativo in un periodo in cui non era facile l’approvvigionamento. Naturalmente è stato gestito anche lo smart working per i dipendenti che potevano usufruirne in ragione delle loro mansioni, approntando in tempi brevi gli strumenti necessari.
È arrivata alla guida della direzione legale di Atm nell’aprile 2019, come ha organizzato l’ufficio?
Vengo dalla libera professione, quindi ho avuto un approccio molto sostanziale alle practice della mia direzione, volendo offrire un supporto diretto alle singole direzioni per le loro specifiche esigenze operative e non solo all’azienda nel suo complesso. La mia direzione è composta da avvocati di grande esperienza in un settore molto specifico. Ho riorganizzato l’ufficio volendo valorizzare a pieno queste competenze affiancandole con giovani risorse in secondment o in stage, per tenere in house le pratiche più importanti e tecniche, tendendo a organizzare quelle routinarie con figure più junior con un approccio opposto alla tendenza a “dare fuori” le vertenze più complesse.