Studio EY: per i manager il PNRR è un’occasione unica per il rilancio del Paese
Il 92% dei manager vede il PNRR come un’occasione unica per modernizzare e rilanciare l’Italia.
È una delle principali evidenze dello studio – condotto da EY su un campione manageriale, svolta in collaborazione con SWG per analizzare il livello di attenzione, di informazione e le aspettative rispetto agli impatti delle riforme previste dal PNRR – presentato durante l’evento Riforma Italia, organizzato da EY in collaborazione con Luiss Business School a Villa Blanc.
Il 68% dei manager ha fiducia in come il governo gestirà l’attuazione del Piano. Al primo posto per importanza attribuita dai manager alle diverse riforme previste dal PNRR la realizzazione di grandi infrastrutture tecnologiche, a seguire la riforma fiscale e la realizzazione di grandi infrastrutture fisiche. La riforma della giustizia civile e la riforma della pubblica amministrazione si attestano in quarta e quinta posizione.
Gli obiettivi percepiti come i più rilevanti sono: completare il processo di gestione digitale dei dati e delle informazioni in possesso della PA (57%), rendere più rapido il processo decisionale relativo alla gestione degli interventi pubblici (55%) e rendere più semplice gli investimenti privati e l’attività di impresa (51%). Ci si aspetta che le riforme previste dal decreto semplificazioni e dalle altre riforme della pubblica amministrazione producano una velocizzazione dei permessi legati alle attività imprenditoriali (89%), una riduzione dei costi generali delle imprese che lavorano con la pubblica amministrazione (81%) e la crescita dell’attrattività dell’Italia nei confronti degli investitori stranieri (81%). Infine, il 46% degli intervistati del medesimo campione ritiene che con le riforme previste dal PNRR, la burocrazia sarà meno limitante per le imprese.
Secondo le ultime stime internazionali, in Italia la tassazione su imprese e lavoro è da tempo molto superiore alla media dell’area euro, rappresentando dunque un ostacolo alla crescita economica, all’occupazione e all’attrazione degli investitori stranieri. L’importanza della riforma fiscale è confermata anche dall’indagine EY e SWG in cui è considerata seconda solo alla realizzazione delle grandi infrastrutture nell’indicatore di sintesi dell’importanza attribuita alle diverse riforme. La valutazione complessiva del sistema fiscale, in una scala da 1 (per niente) a 10 (completamente), non raggiunge la sufficienza (valutazione media 4) relativamente a temi quali trasparenza, armonizzazione europea, giustizia/equità, efficacia/efficienza. Tra le priorità: la riduzione della tassazione sul lavoro (45%), la semplificazione del sistema tributario riducendo il numero delle imposte (41%) e infine la semplificazione del sistema con meno aliquote e un sistema di detrazioni più chiaro (41%).
Secondo il campione manageriale intervistato, tra le principali criticità del Paese in tema di giustizia civile rientrano la lunghezza dei tempi per ottenere una sentenza (70%) e per recuperare crediti definitivi da una sentenza (37%), oltre all’eccessiva complessità delle procedure (32%). Inoltre, per l’84% degli intervistati l’attuale modello organizzativo e di intervento della giustizia amministrativa rappresenta un elemento di incertezza (rispetto ai tempi e agli esiti dei procedimenti) che contribuisce a limitare in modo significativo la propensione agli investimenti.
Secondo il campione dei manager preso in esame, i principali obiettivi della riforma del lavoro prevista dal PNRR dovrebbero essere: ridurre il costo del lavoro con il cuneo fiscale affiancando alla riforma del lavoro anche una riforma fiscale (63%) e favorire la crescita dell’occupazione incentivando in particolare la presenza di donne e giovani (56%).
Nella foto Stefania Radoccia, managing partner dell’area Tax&Law di EY in Italia