ManpowerGroup: 4 trim, +25% previsione netta sull’occupazione

I datori di lavoro italiani prevedono per il quarto trimestre 2021 il mercato del lavoro più vivace dal 2003. Il 43% dei datori di lavoro prevede un aumento dell’organico a fronte di un 18% che dichiara un calo nelle assunzioni e del 36% che non si aspetta alcuna variazione. Sulla base di questi dati l’indice di previsione netta sull’occupazione si attesta a +25% e, adeguando i risultati alle variazioni stagionali, si raggiunge il +28%.

Sono i dati della Employment Outlook Survey di ManpowerGroup sulle intenzioni dei datori di lavoro italiani relativamente all’assunzione di nuovo personale nel quarto trimestre 2021

Si tratta della previsione più positiva per l’occupazione dal 2003 (anno del primo sondaggio) con un miglioramento del 21% rispetto al trimestre precedente e del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Per la ricerca del quarto trimestre 2021, ManpowerGroup ha intervistato quasi 45mila datori di lavoro in 43 Paesi.

Oltre ad analizzare le intenzioni di assunzione, la ricerca si focalizza anche sul talent shortage, che in Italia si attesta al 76%. L’indagine rivela le soluzioni che le aziende stanno implementando per affrontarlo e gli incentivi offerti per colmare il gap di posizioni inoccupate. Tra i principali incentivi offerti: orari di lavoro più flessibili (42%), piani di formazione, sviluppo delle competenze o tutoring (37%).

Stefano Scabbio, Presidente Sud Europa di ManpowerGroup ha dichiarato: «L’Employment Outlook Survey di ManpowerGroup ci presenta ottime prospettive di assunzione in Italia per il quarto trimestre 2021. A un anno dallo scoppio della pandemia, con l’avanzamento della campagna vaccinale e la diminuzione dei contagi, emerge una ripresa del mercato con prospettive occupazionali in forte aumento. Lo dimostra il settore Horeca, che dopo essere stato pesantemente colpito dal Covid-19, è ora in forte espansione con una prospettiva occupazionale netta del 41%, superiore a quella nazionale, che si attesta al 28%. Un trend positivo che ritroviamo anche nei principali settori industriali. Quella a cui assistiamo è una ripresa che deve focalizzarsi sulle persone per creare un futuro del lavoro sostenibile, in un contesto in cui la trasformazione digitale è in forte accelerazione. In un mercato del lavoro così in crescita, trovare persone con le giuste competenze è una questione rilevante per rispondere alla carenza di talenti. Oggi, infatti, le aziende si stanno concentrando sugli incentivi da offrire per colmare le posizioni di lavoro vacanti. Non è un caso, e i dati lo dimostrano, che le aziende italiane stiano investendo sempre di più in attività di upskilling e reskilling, rispetto al resto d’Europa. Inoltre, va sottolineato che il 60% delle imprese italiane mostra particolare attenzione all’upskilling in diversity & inclusion, un tema sempre più importante per il mercato del lavoro. È una corsa contro il tempo per la maggior parte delle aziende che hanno risposto al sondaggio: i programmi di upskilling devono essere immediati, brevi, tangibili e si sottolinea l’importanza di disporre dei giusti partner per le proprie attività di upskilling e sviluppo. In ManpowerGroup rispondiamo a queste esigenze con una formazione specifica verticale sulle key technologies, l’industria 4.0 e le soft skill, in partnership con le aziende».

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