Il protocollo Asla sui DSA si applicherà anche all’esame di stato online

Un protocollo d’intesa garantirà agli aspiranti avvocati con disturbi dell’apprendimento di avvalersi di specifiche misure compensative e dispensative durante l’esame di abilitazione alla professione.

Il 12 aprile scorso, infatti, l’Associazione degli Studi Legali Associati (Asla) ha sottoscritto col Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano e la Corte d’Appello di Milano, un secondo protocollo – che aggiorna e integra il primo firmato il 19 dicembre 2019 – che si applicherà ai candidati con diagnosi di DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia) e consentirà loro di avere le stesse chance di successo degli altri candidati. In particolare, il provvedimento è stato allineato alle nuove modalità d’esame introdotte dal decreto legge n. 31/2021 (che prevede due prove orali al posto delle tre scritte più l’orale per chi le supera), attraverso l’articolo 4 (vedi box dedicato) che si applicherà al posto delle previsioni precedenti (art. 3 – vedi box) fino a quando non saranno ripristinate le modalità d’esame tradizionali a emergenza sanitaria conclusa.

L’iniziativa colma le lacune della legge n. 170/2010 che riconosce i DSA, ma che non prevede l’applicazione di misure compensative e dispensative in occasione di concorsi pubblici nazionali ed esami di abilitazione all’esercizio delle professioni. Il protocollo è dunque l’unico atto in Italia che regola l’applicazione di provvedimenti specifici per l’esame d’avvocato anche se, al momento limitatamente, ai soli iscritti alle prove di Milano. In ogni caso, rappresenta, nelle parole del presidente dall’associazione italiana dislessia (AID) Elio Benvenuti «un grande passo avanti per rendere accessibili in un prossimo futuro tutte le professioni anche ai candidati con DSA. Agli avvocati del Foro di Milano, il merito di aver indicato che non una via non solo è possibile ma anche auspicabile».

Secondo la vicepresidente del Senato Anna Rossomando «Il protocollo d’intesa sottoscritto dalla Corte d’Appello di Milano e dall’Ordine degli Avvocati sui DSA è sicuramento un fatto di rilievo, serve però una legge nazionale e il ddl 712 a mia prima firma punta proprio a consentire l’uso degli strumenti compensativi ad esempio nei concorsi pubblici e negli esami per l’accesso agli Ordini.”

L’adozione del protocollo è frutto dell’impegno di un tavolo di lavoro promosso da Asla (ne abbiamo parlato su MAG 114) e che ha coinvolto diversi attori. Portavoce dell’iniziativa Antonio Caterino dall’avvocato di LCA e membro dello staff di presidenza di Asla. «All’Ordine Avvocati Milano, alla Corte d’Appello di Milano, ad ASLA e a LCA Studio Legale, va tutta la mia gratitudine per aver portato avanti, con la sottoscrizione del Protocollo sui DSA, una iniziativa inedita, coraggiosa e dalla portata straordinaria, che conferma Milano un punto di riferimento importante sul fronte della lotta alla diseguaglianza e al pregiudizio, anche con riferimento alla dislessia e ai DSA. L’obiettivo che fin dall’inizio ci ha ispirati è stato quello di sovvertire il tradizionale significato negativo connesso ai DSA, per andare a esplorare le modalità non convenzionali in cui questa differente forma di intelligenza si esprime, affinché anche ai giovani dislessici in ogni sede – scolastica, universitaria e lavorativa – siano assicurate le stesse chance di successo», commenta Caterino.

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