L’AGCM, a seguito delle valutazioni svolte in ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato, VI sezione, n. 8695 del 23 dicembre 2019 (che aveva integralmente annullato il provvedimento sanzionatorio di oltre 30 milioni di euro nei confronti di Telecom e delle imprese di rete Alpitel, Ceit Impianti, Sielte, Sirti, Site e Valtellina, nonché rinviato il caso all’Autorità per l’eventuale corretto riesercizio delle proprie funzioni) ha disposto la definitiva archiviazione del fascicolo afferente ad una asserita intesa restrittiva nel mercato dei servizi di manutenzione sulla rete Telecom.
In particolare, l’Autorità, prese in considerazione le posizioni espresse da tutte le società interessate dal provvedimento e dato atto dei principi statuiti nella predetta sentenza, anche in termini di acclarata insussistenza di una intesa per oggetto, ha confermato che non sussistano elementi sufficienti a riconfigurare, alla luce di una rilettura attenta dell’ampio materiale probatorio acquisito, un’intesa restrittiva per effetto, in violazione dell’articolo 101 del TFUE.
La decisione dell’AGCM, che mette la parola fine ad una vicenda originata sin dal 2013, è particolarmente significativa per il panorama del diritto antitrust italiano poiché, dopo diversi anni di dibattito, conferma che le autorità di concorrenza non possono trincerarsi dietro il concetto di intesa per oggetto quando il contesto di riferimento richiede di verificare nel dettaglio se le condotte oggetto di indagine sono effettivamente in grado di alterare le dinamiche competitive.
Nel caso di specie, dunque, a seguito della archiviazione disposta dalla Autorità antitrust, è stato acclarato, come ripetutamente sostenuto dalle imprese di rete, che la mancata liberalizzazione del mercato dei servizi di manutenzione era incompatibile con l’accertamento di un’intesa restrittiva per oggetto. Le condotte analizzate nel procedimento, infatti, si innestavano in un mercato non aperto alla concorrenza e pertanto del tutto inidonee ad alterare le dinamiche competitive.
In tale segmento procedimentale che ha condotto alla archiviazione definitiva, per Sielte hanno agito in stretto coordinamento il general counsel
Vittorio Maio e lo studio legale
Fraccastoro, con un team composto dal name partner
Giorgio Fraccastoro, coadiuvato dai senior associate
Claudio Tuveri ed
Eleonora Franco.
Alpitel è stata assistita dallo studio legale
Cugia Cuomo & Associati con gli avvocati
Fabrizio Cugia di Sant’Orsola e
Pietro Cuomo, coadiuvati dagli avvocati
Silvia Giampaolo e
Chiara Reali, in coordinamento con il general counsel dell’azionista PSC
Giuseppe Pirozzi.
Site è stata affiancata da
Gianni & Origoni, con i partner
Alberto Pera e
Salvatore Spagnuolo ed il senior associate
Andrea Pezza.
Valtellina è stata assistita dallo studio legale
Piselli & Partners con i partners
Pierluigi Piselli e
Emilia Piselli, coadiuvati da
Angelo Lalli e
Riccardo Piselli.