18 italiane nel Bloomberg Gender-equality index 2021
di ilaria iaquinta
Sono 18 le società italiane che sono state inserite nel Bloomberg Gender-equality index (Gei) 2021, uno dei principali indici internazionali che misura l’uguaglianza di genere all’interno delle quotate.
Si tratta di A2A, Acea, Astm, Enel, Falck Renewables, FinecoBank, Hera, Intesa Sanpaolo, Iren, Leonardo, Mediobanca, Nexi, Poste Italiane, Snam, Stmicroelectronics, Terna, Tim e UniCredit. Questo fa sì che il nostro Paese si collochi nel ranking tra le prime quattro nazioni a livello globale.
Tra le circa 11.700 aziende prese in considerazione dall’edizione, Bloomberg ha indicato 380 imprese localizzate in 44 Paesi e operative in 11 diversi settori di attività. In totale, queste organizzazioni hanno una capitalizzazione di mercato pari a 14 trilioni di dollari.
Il Gei misura le performance delle società quotate impegnate sia per la trasparenza nella divulgazione sui dati di genere, sia per le misure adottate nell’ottica dell’inclusione e della valorizzazione della diversità, fornendo agli investitori un ulteriore strumento di valutazione delle aziende. Nello specifico, l’indice si focalizza su cinque pilastri: leadership e valorizzazione dei talenti femminili, equità e parità salariale di genere, cultura inclusiva, politiche contro le molestie e riconoscibilità del marchio come brand che supporta l’universo femminile anche al di fuori dell’azienda.
Le imprese elencate, spiega Bloomberg, si sono impegnate concretamente sull’uguaglianza di genere e danno un esempio per una rendicontazione e una divulgazione dei dati sociali più trasparente in un momento in cui la trasparenza è fondamentale per le aziende. «Mentre continuiamo a lottare contro la pandemia, vediamo aziende porre l’accento sulla ‘S’ dell’acronimo Esg – ha commentato in una nota Peter T. Grauer, presidente di Bloomberg – . Le aziende incluse nell’indice quest’anno si impegnano a fornire un ambiente di lavoro inclusivo, sostenendo l’equilibrio tra vita privata e lavorativa e accordi di lavoro flessibili per mantenere una forza lavoro talentuosa e creare un vantaggio competitivo in un contesto aziendale in evoluzione».
Tra le italiane, Leonardo è stata inserita per la prima volta nell’index e «ha ottenuto il massimo punteggio sulla comunicazione delle informazioni richieste», come si legge in un comunicato dell’azienda. Snam è stata inclusa per il secondo anno consecutivo «con un punteggio totale di 71,21%, migliorando il Gei score di 2,1 punti percentuali rispetto allo scorso anno distinguendosi, in particolar modo, per il parametro “Inclusive Culture” (+15,1%), un riconoscimento che sottolinea l’impegno sul fronte della divulgazione e della promozione di una cultura aziendale più inclusiva». Anche UniCredit è stata inserita per la seconda volta nel GEI «per il punteggio ottenuto pari o superiore alla soglia stabilita da Bloomberg». Intesa Sanpaolo è stata inserita per il quarto anno consecutivo ottenendo un punteggio di 82,1% «ampiamente al di sopra della media del settore finanziario globale, pari a 68,2%, e a quella delle società italiane, pari a 66,77%». Poste Italiane è presente per il secondo anno consecutivo nell’indice «con un punteggio significativamente superiore alla media».