L’intelligenza artificiale abbassa le emissioni (e i costi) in azienda
di alessio foderi
Le aziende possono ridurre dal 5% al 10% le emissioni di gas serra entro il 2030 grazie all’intelligenza artificiale. A dirlo è Boston Consulting Group (Bcg) nel report Reduce carbon and costs with the power of AI. In numeri si tratta di una cifra compresa tra 2,6 e 5,3 gigatonnellate di CO2 che, per le aziende, si traduce in un impatto tra 1,3 a 2,6 trilioni di dollari di valore tra nuovi ricavi e risparmi di costi. Secondo Bcg, l’intelligenza artificiale assume così un ruolo centrale nella ripresa post Covid e, di conseguenza, nella transizione verso un futuro sostenibile.
L’intelligenza artificiale, spiega ancora Bcg, è in grado di monitorare, prevedere e ridurre le emissioni future dell’intera catena del valore aziendale. Proprio per questo è possibile utilizzarla per studiare, definire e raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni in modo consistente. La grande forza dell’IA risiede proprio in questo. O meglio nella sua capacità di apprendere dall’esperienza, raccogliendo enormi quantità di dati, intuendo connessioni che gli esseri umani non riescono a notare e raccomandando azioni appropriate sulla base delle sue conclusioni.
«L’AI può fornire spunti per migliorare l’efficienza dei vari processi aziendali, riducendo le emissioni e tagliando i costi. Potrà giocare un ruolo fondamentale nel supportare le aziende nella lotta ai cambiamenti climatici, in particolare nei comparti relativi ai trasporti, beni industriali e farmaceutici, e al settore energetico», ha dichiarato Roberto Ventura, Managing Director e Partner di Bcg Gamma in seguito alla pubblicazione dello studio.
Le aziende che puntano a ridurre la propria impronta ambientale dovrebbero quindi focalizzarsi proprio su questi tre aspetti: monitoraggio, previsione, riduzione. Nel primo step si tratta proprio di utilizzare l’ingegneria dei dati basata sull’intelligenza artificiale per monitorare automaticamente le emissioni. Questo, ad esempio, si applica dai viaggi aziendali alle apparecchiature IT, passando per fornitori di materiali fino ai componenti.
L’IA predittiva, invece, può prevedere le emissioni future sulla base dell’impronta ambientale e della domanda futura. Di conseguenza, si potranno così impostare, regolare e raggiungere obiettivi di riduzione in modo più accurato. Con informazioni dettagliate su ogni aspetto della value chain, l’intelligenza artificiale può anche ottimizzare l’efficienza produttiva. In questo contesto, occorre però dare priorità a processi con elevati consumi energetici se si vuole avviare un processo di cambiamento.