De Martini: «La curiosità ha guidato la mia carriera»

di ilaria iaquinta

“Il destino di un uomo è nel suo carattere” diceva il poeta e scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe. Se dovesse descrivere brevemente il suo, Paola De Martini, che da ottobre scorso è la nuova chief legal officer di Octo Group, userebbe innanzitutto due aggettivi: aperto e curioso. L’apertura deriva dal suo bagaglio familiare. Con una mamma inglese e un papà italiano, sin dall’infanzia ha avuto modo di allargare il suo pensiero, crescendo tra due culture diverse. «Questo è il motivo per cui nella mia carriera mi sono concentrata sugli aspetti internazionali sia del diritto che finanziari», spiega a MAG la giurista.

La curiosità, o forse sarebbe più corretto dire la volontà di approfondire le conoscenze e le cose per trovare nuove soluzioni, è provata da un percorso di studi composito – prima la laura in giurisprudenza, poi un dottorato di ricerca in Finance per affiancare i numeri alla legge e un master in International Business Trasactions alla London School of Economics per completare la formazione internazionale – e da un forte impegno sul lavoro. «Nella mia vita ho sempre lavorato tantissimo. Sono stata generosa con colleghi e datori di lavoro. Non ho mai avuto orari. Questo però ha reso possibile uno scambio molto intenso con le persone con cui ho collaborato. Questo scambio è stato la cosa più importante in assoluto per me; più delle retribuzioni», confessa la professionista. Alla domanda su come questa attitudine a non risparmiarsi mai in ufficio si sia sposata con la sua vita di donna e madre risponde: «mia figlia è arrivata nel 2000 dopo 10 anni di matrimonio, anche se non per volontà mia o di mio marito, dunque fino quasi a quarant’anni ho avuto la possibilità di dedicare tutte le mie risorse al lavoro. Poi, quando è nata, mi sono sempre impegnata per esserci il più possibile, ma ho avuto anche la fortuna di avere un marito (l’allenatore ed ex campione di golf Luigi Figari, ndr) che mi ha appoggiata molto, facendosi carico delle mie assenze. Lui è stato uno dei pilastri della mia carriera. La cosa bella dei figli è che ti cambiano profondamente, anche nel lavoro. Ti regalano sfaccettature che ti mancano. Io sono diventata ancora più disponibile e comprensiva».

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Gennaro Di Vittorio

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