La vostra carriera (legale) fra ambizione e soddisfazione

di Ricardo Cortés-Monroy

Durante la Repubblica e il Principato, l’élite romana al potere aveva stabilito quello che è noto come il cursus honorum. Un ordine sequenziale per lo più inevitabile di cariche pubbliche che deve essere tenuto da aspiranti politici chiamato informalmente proprio “la scala delle cariche”. Comincerebbe con una questura (all’età di 30 anni), seguita dall’edilità a circa 36, poi la pretura al 39esimo anno d’età e, infine, il consolato quando si è compiuto almeno 42 anni. Plinio dedica alcuni versi memorabili sul cursus honorum in alcune sue lettere.

Ora, scambiamo “la scala delle cariche” con la “scala aziendale o legale”: sostituiamo questore con “legal counsel” o “associate”; edile con “senior legal counsel” o “senior associate”; pretore per “associate general counsel ” o “partner” e, infine, console con “general counsel” o “senior partner”. Mi scuso per la mancanza di sottigliezza, ma l’analogia è abbastanza evidente, non è vero? La mia prima reazione è quanto poco sia cambiata la natura umana negli ultimi due millenni. Molti sarebbero stati pronti a far qualsiasi cosa per arrivare al consolato. Una situazione non così diversa da quello che vediamo nelle aziende e negli studi legali di oggi. Nel bene e nel male.

Se questa è la vostra ambizione, permettetemi di suggerire umilmente un paio di cose. Primo, come discusso nella moderna filosofia della storia, non c’è nulla di inevitabile nei [vostri] sviluppi storici. La vostra storia professionale alla fine sarà determinata dal vostro libero arbitrio e dalle scelte che farete. Fortuna, destino, fato, circostanze al di fuori del vostro controllo: tutti ciò gioca un ruolo chiave, di sicuro. Ma il modo in cui reagite, il modo in cui si coglie un’opportunità o non si fa dipende in gran parte dal vostro giudizio e dalla chiamata che finalmente decidete di fare. Ho menzionato in un blog precedente l’importanza del mentoring. Poche occasioni rispetto una mossa di carriera sono ideali per chiedere consiglio. Se siete abbastanza fortunati da avere un mentore, non esistate a discuterne con lei/lui.

In secondo luogo, più facile a dirsi che a farsi, non cercate la progressione nel cursus honorum solo per il gusto di farlo. Siate sinceri con voi stessi. Le vostre motivazioni devono andare oltre un aumento di stipendio, i vostri titoli, i vantaggi e un senso di realizzazione (tutte ragioni molto valide!). La soddisfazione professionale a lungo termine è raramente collegata a queste. Un cliché che ho usato molto durante i miei 20 anni come general counsel generale era “questi ruoli servono alla nostra organizzazione, ai nostri clienti e alle comunità in cui operiamo”: di conseguenza, si deve agire nel loro rispetto. E, di sicuro, non è tutto rose e fiori.

Terzo (e questo è stato un ottimo consiglio dal mio mentore di allora), stabilite un limite di tempo per ricoprire qualsiasi ruolo importante. Per lavori importanti come un general counsel o un senior partner? 10 anni al massimo. So che suona un po’ categorico. Ma forse sapere che il mandato medio di un General Counsel è sceso da 7,4 anni nel 2010 a 6 anni nel 2020 vi aiuterà a riflettere sulle ragioni di tutto questo (fonte: Stuart & Spencer).

Le carriere in ambito legale NON dovrebbero riguardare solo il progresso nella gerarchia aziendale; anzi, così, sarebbe sicuramente una fonte di frustrazione. La maggior parte delle persone non raggiungerà la vetta, è semplice matematica! Al contrario, la crescita del tuo potenziale personale e professionale non ha limiti. Si basa principalmente sul tuo controllo, è una fonte di soddisfazione permanente. Lo dico da un punto di vista privilegiato, lo so, dopo essere stato General Counsel in una delle più grandi aziende del mondo. Eppure, appunto, ho assistito centinaia di volte a ciò che ho descritto sopra. Consentitemi di concludere ringraziando LC Publishing (Inhousecommunity) e ACC per il premio che mi hanno concesso la scorsa settimana, ovvero “ispiring carreer”. Mi ha davvero toccato, soprattutto ora che sono al “crepuscolo” della mia carriera legale e “all’alba” del mio amato capitolo di studio di antichità classica all’università. Auguri a tutti, che possiate riuscire nelle vostre ambizioni: espice, adspice, prospice.

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Gennaro Di Vittorio

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