Deloitte: cfo, ricavi pre-crisi non prima della seconda metà del 2021
Il 45% dei cfo in Italia prevede di tornare ai ricavi pre-crisi non prima della seconda metà del 2021.
Lo rivela uno studio di Deloitte sugli impatti del primo lockdown sul business delle imprese, realizzato raccogliendo tra agosto e inizio ottobre il punto di vista di circa 1.600 cfo in Europa e in Italia.
Andamento dei ricavi
L’indebolimento della domanda rimane una delle principali preoccupazioni e la maggior parte delle aziende deve ancora tornare al livello di fatturato pre-pandemia. Se in Italia, infatti, c’è un 21% di imprese che opera già a livello pre-COVID o superiore (in Europa è il 23%) e il 16% prevede di tornare ai livelli pre-crisi entro la fine dell’anno (13% in Europa), ben il 45% invece prevede di tornare su quei livelli di entrate solo nel secondo semestre 2021 o se non addirittura nel 2022 (44% in Europa).
Andamento della forza lavoro
In Italia il 22% dei cfo prevede di aumentare la forza lavoro nella propria azienda nel prossimo anno, mentre il 34% prevede una diminuzione. «Le misure messe in atto dai singoli governi per far fronte ai danni provocati dal lockdown primaverile hanno impedito un massiccio aumento della disoccupazione nei mesi passati – spiega Riccardo Raffo, cfo Program Leader di Deloitte. “Tuttavia, la questione rilevante per la futura crescita economica è cosa accadrà al mercato del lavoro una volta terminati questi sussidi».
Piani di investimento
Tra agosto e inizio ottobre infatti, il 37% dei cfo italiani ha riferito di sentirsi più ottimista sulle prospettive finanziarie della propria azienda, rispetto ai mesi precedenti. Meno ottimista il 41% dei rispondenti. In generale, il percorso di ripresa dell’economia rimane poco chiaro. La recrudescenza dei contagi potrebbe portare a maggiori licenziamenti e quindi a un calo della domanda interna, che di fatto rimane una delle prime preoccupazioni per i cfo.
Le intenzioni di investimento rimangono modeste, con il 41% dei cfo che prevede di ridurre le spese nei prossimi 12 mesi, contro il 22% che prevede di aumentarle.
La pandemia COVID-19 ha rallentato la crescita economica ma ha sicuramente accelerato l’ascesa dell’economia digitale: circa il 50% dei cfo afferma di voler investire di più nel miglioramento dei processi aziendali con l’automazione, mentre il 48% intende aumentare i propri investimenti in software, dati e reti IT.