Referral, un bonus più ricco a chi segnala una minoranza
di ilaria iaquinta
Il referral di talenti in azienda è più remunerativo se riguarda una minoranza. È un’iniziativa messa in campo dalla società statunitense Power Home Remodeling attiva nel settore dell’edilizia e della ristrutturazione della casa. In particolare, ai dipendenti che segnalano candidati donna per le posizioni aperte viene elargito un bonus di mille dollari, che si aggiunge al premio da 2mila dollari già previsto per i referral in generale. Una somma totale che viene versata se il processo di selezione va a buon fine.
Si tratta di un’iniziativa che in un solo anno ha permesso al gruppo di integrare 100 donne nell’organico, portando la popolazione femminile dal 14% al 17% del totale, doppiando la media nazionale del comparto che si attesta al 9%. L’azienda ha adesso ampliato il programma di bonus referral alla diversità, non più solo di genere, ma in tutte le sue accezioni, dalle preferenze sessuali alle minoranze etniche. Il nuovo obiettivo, che prende il nome di “Strive for 35”, sarà quello di arrivare a contare tra i dipendenti una quota di almeno il 35% di “diversi”.
A raccontare l’iniziativa in un’intervista rilasciata a Corporate Counsel è la general counsel (GC) della società Jennifer McGlinn. Questo a testimoniare quanto diversità e inclusione diventino sempre più centrali per i giuristi d’impresa.
McGlinn è stata infatti coinvolta nel progetto in prima persona, seguendo diversi aspetti. Intanto, spiega, ha lavorato con il comitato aziendale Cultural Diversity And Inclusion (CD&I) e gli altri team di interni ed esterni alla progettazione del piano, così che potesse essere costruito su fondamenta legali solide, e al monitoraggio dell’iniziativa, garantendo la legalità delle correzioni studiate in itinere per aumentarne il successo. Infatti, si legge nell’intervista: «non è legale prendere decisioni di impiego basate su caratteristiche come razza, sesso, etnia e simili, ma lo è intraprendere azioni per creare pool più diversificati di candidati. […] Molte aziende lo fanno. […] Le caratteristiche dei candidati non vengono mai considerate quando prendiamo decisioni sulle assunzioni. Assumiamo sempre i candidati migliori […]».
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