Gidp e Abbrevia: per l’80% dei manager HR lo smart working è promosso
Un’indagine condotta dall’associazione Gidp (gruppo intersettoriale direttori del personale) e Abbrevia (società investigativa) nell’ambito dell’Osservatorio 2020 sull’assenteismo ai tempi dello smart working, che sarà presentata mercoledì 28 ottobre, mette in luce come lo smart working sia entrato a far parte della vita aziendale.
I dati
I principali esiti, anticipati da Il sole 24 ore, sottolineano che il 47% degli intervistati ha dichiarato di avere fatto lavorare in smart working, durante la prima ondata dell’emergenza, più del 50% dei dipendenti. Nel campione esaminato, sono le aziende con più di 500 dipendenti ad avere sfruttato di più lo smart working “totale” rispetto a quelle di dimensioni più contenute. Il lavoro da remoto, poi, è prevalso nelle aziende che operano nel commercio e nei servizi (il 62% ha avuto più della metà dei lavoratori in smart) rispetto a quelle dell’industria.
Emerge inoltre che il giudizio dei responsabili del personale delle aziende è positivo: 8 su 10 non hanno riscontrato problematiche nell’utilizzo dello smart working da parte dei dipendenti. Questo avviene in uno scenario ancora non definito dal punto di vista della regolamentazione, dove ogni azienda ha seguito proprie linee guida. Non è un caso, forse, che il 56% degli intervistati ritiene utile procedere a controlli sui dipendenti in smart working. Un segnale che per una piena efficacia servano norme concrete.