Copernico: quattro principi per uno smart working efficace
Che lo smart working faccia bene era noto già prima della pandemia. Come scrive l’ufficio studi di Copernico, organizzazioni che adottano questa modalità lavorativa e consentono ai dipendenti di lavorare con flessibilità sulla base del raggiungimento degli obiettivi, registrano un incremento della produttività stimata del 15% (secondo i dati Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano).
Ma perché uno strumento sia veramente utile ed efficace, è importante conoscerlo. Infatti, per apprezzare una modalità di lavoro che aiuta a ripensare l’organizzazione aziendale e ad adottare modelli di business agili e flessibili, orientati al benessere e alla produttività delle persone, in grado di adattarsi a cambiamenti repentini occorre esser capaci di valorizzare le persone e i talenti, favorendo engagement, learning agility e performance.
Spazio di lavoro
Probabilmente l’ufficio come l’abbiamo conosciuto non esisterà più, ma non scomparirà. Secondo il Work Trend Index che Microsoft ha rilasciato lo scorso luglio, l’82% dei dirigenti si aspetta norme più propense al lavoro agile. E dall’Italia, dove la percentuale sale a 89%, è emerso un altro dato interessante: il 72% di manager e dipendenti ha espresso il desiderio di continuare a lavorare da casa almeno part-time. Mixare il lavoro da ufficio e da casa (o da altro luogo) è il futuro, sottolinea Copernico. L’ufficio, infatti, non può sparire, ma dovrà essere ancora più funzionale all’attività che lì viene svolta e dovrà essere pensato per facilitare la work-rotation.
Ufficio come risorsa
L’ufficio dev’essere visto come una leva di crescita di un’azienda, non come un costo accessorio. Oggi è richiesto un ripensamento degli spazi funzionale allo sviluppo di una nuova modalità lavorativa, ad una riduzione dei costi e adattabile ai cambiamenti repentini. In altre parole, è importante uno spazio di lavoro flessibile. L’imprevedibilità di questa pandemia e l’incertezza tuttora esistente ci costringono a cercare vincoli meno duraturi e a concentrare le risorse interne sulle attività core. Questo permette risparmio di tempo e soldi e un miglioramento significativo delle prestazioni.
L’importanza della sicurezza
Lavorare da remoto ha dimostrato anche ai più scettici non solo che sia possibile farlo, ma che si può fare anche con ottimi risultati, purché si abbia a disposizione la giusta strumentazione. Le nostre case, però, non sono adatte a diventare uffici a lungo termine. È importante tornare in un luogo dedicato al lavoro e che ci si possa tornare in totale sicurezza. I manager devono dare tranquillità ai lavoratori, sia in termini di salute fisica che mentale, garantendo distanziamento e pulizia, ma anche work-rotation e diritto alla disconnessione quando si lavora da casa. E soprattutto, promuovendo un rapporto empatico.
Il benessere delle persone
Non è mai stato così chiaro come oggi che gli uffici non sono solo luoghi di lavoro dove si svolgono alcune attività, ma sono comunità dove si sviluppano collaborazioni, si creano sinergie e dove nascono idee. La situazione drammatica che stiamo vivendo ci spinge anche a un ripensamento del welfare a partire dalle modalità e dagli spazi di lavoro messi a disposizione dei dipendenti. La nuova cultura aziendale mette al centro le persone e ha come valore l’ergonomia, intesa come la ricerca di soluzioni per stabilire il migliore equilibrio tra il sistema uomo-macchina-ambiente di lavoro e le caratteristiche fisiologiche delle persone.