Cybersecurity, la sanità sempre più nel mirino degli hacker
Secondo il rapporto ‘Cost of a Data Breach‘ commissionato da Ibm al Ponemon Institute, emerge che in media una violazione dei dati personali è costata, nel 2020, 7,13 milioni di dollari alle casse dell’azienda colpita. Questo è vero in particolare per le aziende sanitarie, già sotto stress per la pandemia.
La maglia nera va agli Stati Uniti, dove il costo medio è pari a 8,64 milioni di dollari, con una crescita del 5,5% su base annua. Nel vecchio continente, invece, chi paga di più questo tipo di attacchi è la Germania (4,45 milioni di dollari). L’Italia si trova metà classifica (3,19 milioni).
Dal rapporto emerge inoltre che il 52% delle violazioni di dati è causato da attacchi volontari di hacker o malintenzionati, mentre il 23% è dovuto a errori umani e il 25% da un mix delle due cause.