Intesa: ecco l’impatto del covid-19 sui settori ad alta tecnologia
L’accorciarsi delle filiere causa Covid-19 potrebbe essere un’opportunità per il nostro paese. In particolare per quanto riguarda l’alta tecnologia. Questa è una tendenza che emerge dal report del centro studi Intesa San Paolo, che pure sottolinea come gli effetti economici legati alla pandemia hanno investito in maniera asimmetrica i settori di questo ambito come, ad esempio, aerospazio, biomedicale, farmaceutica.
«Si potrebbe aprire spazio per una ridefinizione della geografia della produzione, che punti a filiere più corte e meglio gestibili a livello continentale», spiega lo studio che mostra ottimismo per lo sviluppo di questi settori in Italia.
Tuttavia, nel primo trimestre dell’anno l’incremento è arrivato a sfiorare il 35% per materiali legati a sanificazione e sterilizzazione. In diminuzione invece l’export di biomedicale, elettromedicale, abbigliamento protettivo.
Spicca, invece, in maniera particolare il settore farmaceutico con +24%, che “anche a marzo ha segnato un aumento a doppia cifra (+32,5%), sostenuto dalle vendite di medicinali e preparati farmaceutici”. Anche il biomedicale, che vede l’Italia tra i primi dieci esportatori al mondo, ha retto il colpo del lockdown.
L’Ict, infine, è andato complessivamente bene nei primi 3 mesi, ma a marzo “ha segnato una brusca frenata per tutte le componenti”, ad eccezione dei “prodotti di elettronica di consumo audio e video”, che hanno con tutta probabilità beneficiato della fase di lockdown.