Deloitte: benessere dei lavoratori priorità per 4 aziende su 5

 

Il benessere dei lavoratori è una delle maggiori priorità delle aziende tanto che per l’80% delle imprese sarà un tema fondamentale per il successo nei prossimi 12-18 mesi. Un’attenzione che andrà strutturata ulteriormente visto che ben il 79% delle organizzazioni riferisce che il well-being non è ancora integrato nel lavoro. È una delle evidenze dell’edizione 2020 del Deloitte Global Human Capital Trends, l’indagine globale sulle direttrici di cambiamento delle organizzazioni, che ha individuato i trend a livello globale che le aziende interrogate hanno come priorità.

 

Oltre il benessere

Oltre che sul benessere, le aziende ritengono che sarà necessario investire per rafforzare il senso di appartenenza dei lavoratori all’organizzazione. Il 93% dei rispondenti concorda che il senso di appartenenza ha impatto sulla performance dell’organizzazione e il 79% ritiene che promuovere il senso di appartenenza sia cruciale per il successo dell’azienda nei prossimi 12-18 mesi.

Inoltre, il rapporto rivela come le sfide etiche siano sempre più sensibili nel rapporto uomo e tecnologia e la gestione di tali sfide necessiti l’azione dei leadership team, che avranno un ruolo chiave in questo ambito. Quello che i dati dimostrano è che, sebbene quasi la totalità delle aziende sia cosciente di queste sfide etiche insite nel Future of Work, solo nel 27% dei casi dichiara di aver delineato le policy e identificato le responsabilità e i Leader per affrontare tali sfide.

 

Il mercato italiano

La prima priorità per le aziende italiane è legata al trend Beyond Reskilling, con l’81% delle aziende che ritiene questo trend come molto importante (a livello global il Reskilling si posiziona al sesto posto con il 74% delle aziende che lo considera importante o molto importante). Ciò su cui si riflette è l’esigenza di focalizzarsi sulla resilienza della forza lavoro, sullo sviluppo di competenze che rendano la forza lavoro sempre più pronta ad affrontare scenari futuri mutevoli e in parte imprevedibili. È importante quindi investire per valorizzare le potenzialità delle persone e offrire occasioni di crescita sulla potenzialità della forza lavoro: il punto di svolta è valorizzare e sviluppare il concetto di resilienza intesa come chiave per affrontare un mondo mutevole e imprevedibile. Su questo le aziende riconoscono che ci sono dei passi importanti da compiere, ma sono già orientate verso l’acquisizione di nuovi talenti che dimostrano voglia di imparare, flessibilità e curiosità. Infatti, ben il 68% delle aziende afferma che la propria strategia di talent acquisition è concentrata sulla selezione di ‘great learners’ (dato maggiore rispetto al Global pari al 52%). 

La seconda priorità è il senso di appartenenza. L’idea che l’appartenenza sia davvero alla base delle performance organizzative è importante in Italia, dove quasi la totalità delle aziende intervistate concorda che la creazione di un senso di belonging impatti positivamente sulla performance organizzativa. 

Al terzo posto il benessere. Anche per le aziende italiane sarà cruciale integrare il well-being nel modo in cui il lavoro viene progettato, al di là delle iniziative parallele al lavoro (solo il 15% dichiara che la strategia di well-being è integrata nel modo in cui il lavoro viene disegnato e la workforce experience viene sviluppata). Un contesto come quello attuale, in cui molti lavoratori stanno sperimentando modalità di lavoro nuove, potrebbe rappresentare una buona occasione per ripensare il lavoro e prendersi cura del benessere delle persone. 

  

Gennaro Di Vittorio

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