Liquidità in esaurimento per sei imprese su dieci 

In Italia circa sei imprese su dieci dispongono di liquidità limitata, che per la maggioranza delle piccole medie imprese (pmi) si esaurirà entro i prossimi tre mesi. In linea generale, il timore è che i fondi previsti dalle misure statali non arrivino per tempo.

Sono le evidenze che emergono dal sondaggio di CRIBIS – società del gruppo CRIF specializzata nella business information – e Workinvoice – piattaforma digitale di invoice-trading. La survey è stata condotta tra l’8 e il 20 aprile su un campione di aziende di varia dimensione.

I dati

Per via del lockdown, le pmi hanno un orizzonte di sicurezza molto breve: più del 70% di queste ritiene che la propria azienda esaurirà la liquidità entro tre mesi. Tra queste, l’11% l’ha già esaurita, il 32,4% la esaurirà in un mese e il 29,8% entro tre mesi. 

C’è incertezza verso i provvedimenti proposti dal governo attraverso i decreti Liquidità e Cura Italia: ben il 64% degli intervistati ritiene non siano sufficienti, il 30%  li considera “in parte adeguati”, mentre solo il 4% li crede adeguati. In particolare, i più scettici sono i dirigenti delle pmi (circa il 67-70% esprime scetticismo verso le misure), mentre le aziende più grandi pensano il contrario (solo il 40% definisce le misure non sufficienti).

 

I tempi

Rispetto alle tempistiche dei finanziamenti statali, due aziende su tre sperano di ricevere i prestiti entro due mesi, mentre circa il 30% pensa che ci vorranno tra due e sei mesi. 

 

Gennaro Di Vittorio

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