Ferrari: coronavirus? Azione corale
Non c’è general counsel che non si stia occupando di coronavirus. Le tematiche legali emerse in azienda a seguito dello scoppio dell’emergenza sanitaria sono numerose e stanno chiamando all’appello tutti i giuristi d’impresa. Quello che cambia – in base alla tipologia di azienda, alla strutturazione dell’organico e alla dimensione del team legale – è il presidio di alcune aree più di altre.
È questa la prima riflessione da cui prende avvio una lunga conversazione tra MAG e Alessandra Ferrari (nella foto), general counsel dal 2016 del gruppo A2A, la multiutility Italiana dei servizi ambientali e del teleriscaldamento attiva nei settori energia, calore, reti e tecnologie per smart city.
Dopo il lockdown dello scorso 8 marzo, Ferrari insieme alla sua squadra si occupa quotidianamente del Covid-19. Le questioni che l’hanno vista in prima linea variano dall’interpretazione dei diversi Dpcm e dei provvedimenti regionali alla gestione del personale e dei fornitori, dal presidio delle misure di sicurezza in azienda alla partecipazione ai comitati di crisi. La giurista ne ha parlato con la redazione.
Il coronavirus la sta coinvolgendo in azienda in quanto general counsel?
Sì sono stata coinvolta regolarmente e quotidianamente fin dallo scoppio dell’emergenza, insieme ai colleghi della direzione affari legali e compliance.
In che modo?
Intanto nell’interpretazione del susseguirsi dei provvedimenti nazionali e regionali e poi nel supporto al business e alle altri funzioni per la gestione delle criticità legate principalmente a dipendenti e fornitori.
Come avete agito in particolare?
Abbiamo mappato tutte le attività di gruppo, visto che ne abbiamo diverse, per stabilire se era possibile farle proseguire alla luce delle nuove norme. Infatti, mentre molti possono lavorare in smart working, altri colleghi e fornitori sono dedicati ai servizi pubblici essenziali e devono quindi continuare a operare come facevano prima dell’emergenza. Per quest’ultimi, ad esempio, abbiamo predisposto delle dichiarazioni da mostrare alle autorità in caso di controlli.
L’azienda ha creato un comitato di crisi ad hoc? L’ufficio legale è stato chiamato a parteciparvi?
Sì. L’azienda ha costituito un comitato cross funzionale, di cui faccio parte anche io, che si riunisce quotidianamente. Sempre ogni giorno, si incontra “virtualmente”, visto che siamo tutti operativi da casa, la task force che ho istituito all’interno della direzione affari legali e compliance. È un gruppo di cui fanno parte i legali delle business unit di riferimento e gli esperti di diritto del lavoro, privacy, contrattualistica e gare, per presidiare tutte le questioni collegate al coronavirus.
A2A si è impegnata su più fronti in risposta all’emergenza Covid-19, dalle donazioni all’avvio delle produzione di valvole per le maschere di emergenza, dalla sanificazione delle strade con Amsa alle agevolazioni per i pagamenti. In che modo la direzione legale è stata coinvolta su questi progetti?
Non siamo stati coinvolti su queste attività specifiche che ha elencato, ma siamo stati chiamati per esempio ad approfondire le tematiche legali connesse al progetto che ha messo a disposizione degli operatori dei servizi pubblici essenziali degli alloggi temporanei presso i luoghi di lavoro. Più in generale, il nostro coinvolgimento è stato soprattutto legato, oltre che alla mappatura delle attività del Gruppo, alla predisposizione di comunicazioni per dipendenti, fornitori, MISE e prefettura. A quest’ultima, ad esempio, abbiamo dovuto comunicare tutte le attività di filiera funzionali all’erogazione dei servizi pubblici essenziali.