In house l’efficienza è un must
Il 2020 è iniziato con un obiettivo ben preciso per le direzioni affari legali: l’efficienza. Ci si ritrova ogni anno a fare i conti con budget che si restringono e con gli stessi team legali di sempre. Sono pochi i fortunati che riescono ad aggiungere nuova linfa vitale alla squadra, assumendo nuove risorse.
È questo, in estrema sintesi, il contesto in cui lavorano le direzioni affari legali italiane, secondo quanto emerge da un’indagine condotta dalla redazione e dal centro ricerche di inhousecommunity.itche apre il numero 136 di MAG (scaricabile a questo link).
E le cose non cambieranno, almeno nei prossimi 12 mesi. Il lavoro continuerà ad aumentare e in azienda qualcuno dovrà continuare ad assorbirlo. Anche perché all’esterno ci si rivolge poco (in media per il 22% delle esigenze legali aziendali ci si avvale dell’aiuto degli studi d’affari), e ci si continuerà a rivolgere poco, visto che la spesa legale non può aumentare (e anzi il più delle volte va ridotta su richiesta espressa del management). Le direzioni affari legali stanno rispondendo in maniera diversa alle esigenze contrastanti del fare di più con meno. Chi può (e di solito sono le direzioni affari legali più strutturate) si affida alle legaloperations, ovvero su risorse dedicate al funzionamento della macchina legale aziendale che gestiscono processi e attività e consentono ai giuristi di concentrarsi esclusivamente sulla consulenza pura. Una mano santa per il portafogli. Chi non può si arrabatta come riesce: gestisce l’operatività in autonomia o di concerto con i colleghi, e adotta delle misure specifiche per contenere i costi delle consulenze esterne. Spopolano accordi tariffari alternativi alle billable hours(in house le vogliono morte, in studio non ci vogliono rinunciare), le gare e i panel o liste preferenziali di avvocati.
La tecnologia aiuta? Sicuramente snellisce, riducendo i tempi di gestione di attività semplici, ma a ben vedere quali sono gli strumenti più gettonati (tool per la gestione dei documenti e per le ricerche legali e giuridiche) non dà una grande mano.
Cosa si può fare? È una domanda questa che farebbero bene a porsi gli studi legali. Le esigenze dei general counsel sono cambiate, chi sarà in grado di rispondervi ne sarà avvantaggiato. Non serve andare in crisi d’identità, ma solo aggiustare il tiro per far combaciare l’offerta con la domanda. La semplice regola base del mercato.