PWC: aziende, ecco cosa fare ai tempi del coronavirus
Lo scoppio del coronavirus diventato un’emergenza sanitaria globale che ha avuto un enorme impatto su tutti gli aspetti della società e sta mettendo a dura prova le imprese, dando origine a problemi legali e sfide aziendali.
Come possono prepararsi le imprese? Lo spiega PWC in una guida sui potenziali rischi legali che possono insorgere a seguito del Coronavirus.
Secondo la società di consulenza andrebbero rivisti i contratti esistenti, con particolare attenzione ai diritti di modifica, rinnovo e risoluzione. Le clausole di forza maggiore nei contratti possono essere redatte in modo generale e, in caso di controversia, possono essere interpretate in base alla legge applicabile al contratto. Se la controparte non è in grado di adempiere ai termini del contratto, è consigliabile trovare soluzioni per mitigare la perdita.
I contratti di vendita e acquisto tipici contengono il termine “effetto negativo materiale” o “cambiamento negativo materiale” (definita MAC clauses), ovvero una condizione di chiusura della transazione. Se un acquirente desidera abbandonare unilateralmente un accordo basandosi sulla clausola MAC, sarebbe importante rivederne la definizione per valutare se sia possibile applicare la clausola MAC o meno.
Rispetto alla gestione dei dipendenti, i datori di lavoro hanno il dovere di fornire un luogo di lavoro sicuro. Pertanto, devono attuare misure per prendersi cura dei propri dipendenti in modo ragionevole. La violazione delle disposizioni della legge potrebbe costituire un reato. A questo proposito – spiegano gli esperti – delle misure consigliate sono: i piani di continuità operativa; segregazione fisica dei dipendenti per evitare il rischio di infezione; laddove possibile, i datori di lavoro sono incoraggiati a consentire ai dipendenti di lavorare da casa o di implementare accordi di gruppo divisi; misure per controllare e registrare l’accesso dei visitatori / clienti nei luoghi di lavoro e implementare la misurazione della temperatura; annullamento o differimento di eventi non essenziali su larga scala.
I datori di lavoro possono essere ritenuti responsabili per i danni subiti dai dipendenti nel corso delle loro mansioni lavorative. Prima di lasciare che vadano in viaggio d’affari in paesi con un elevato numero di casi segnalati di infezioni da virus COVID-19, è necessario effettuare una valutazione della situazione in evoluzione e dei potenziali rischi correlati a essa, spiega PWC. Un dipendente al quale viene dato il permesso da un datore di lavoro di recarsi in aree ad alto rischio e che successivamente contrae il virus può infatti avvalersi della facoltà di prendere provvedimenti a discapito del suo datore di lavoro.
La maggior parte delle grandi imprese del terziario a Milano ha adottato prassi di smart working per consentire la continuità operativa in ottemperanza ai piani addottati in casi di emergenza.
In conclusione gli esperti consigliano alle imprese, durante la gestione dell’epidemia di virus COVID-19, di reagire rapidamente e di essere proattive nell’elaborazione di un piano d’azione per affrontare potenziali problemi relativi ai rischi legali e alla gestione dei dipendenti.