Brembo: un pitch per gli studi legali
Un pitch “per” lo studio legale. Non “da”, ma “per”. A farlo, infatti, è proprio chi di solito lo riceve dalle law firm, e cioè il cliente. Non è fantascienza, ma realtà. In Brembo.
Qui la direzione legale ha scelto di parlare la stessa lingua dei consulenti, producendo per gli avvocati esterni un pitch, una presentazione della propria attività (per i non addetti ai lavori).
Lo scopo è quello di trovare sintonia immediata con l’interlocutore, comunicando, sin dal principio e anche graficamente, la vision e le aspettative della direzione legale del gruppo. Uno scambio che punta a favorire la comprensione reciproca e che getta le basi per una collaborazione fruttuosa che crei valore per l’azienda.
«Abbiamo sempre più bisogno di lavorare, oltre che con super specialisti delle materie, con professionisti che condividano, insieme a noi, il pensiero e gli obiettivi del business. Per favorire questo approccio presentiamo agli avvocati, attraverso l’ausilio di alcune slide, una sintesi del nostro pensiero. Non c’è bisogno di pagine e pagine o di incontri che durano ore da cui non è chiaro cosa emerga. Onestamente abbiamo deciso di farlo anche perché lo fanno molto poco gli studi e, se lo facciamo noi, anche loro sono più motivati e coinvolti nei nostri progetti. Sono strumenti immediati e semplici, che consentono allo studio di risponderci con la stessa velocità e lo stesso approccio, creando un canale di comunicazione positivo. Anche perché sempre più, in futuro, le direzioni interne e le strutture esterne dovranno offrire dei pieces of the mind invece che dei pieces of the cake, ovvero condividere conoscenze, più che risolvere contingenze singole», racconta a MAG Umberto Simonelli (nella foto), chief legal & corporate affairs officer and board secretary di Brembo, che ha ideato questa iniziativa senza precedenti nel mercato dei servizi legali.
Come funziona
Questo progetto di rinnovamento dell’interazione con i fornitori di consulenze esterne ha preso vita a settembre 2019…
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