Il compenso medio di un amministratore delegato di una quotata con sede in Italia è pari a 849.300 euro lordi nel 2018.
Lo rivela uno studio di Mediobanca che ha analizzato la campagna compensi dell’anno 2018 di 230 imprese, banche e assicurazioni con sede in Italia quotate all’mta (mercato telematico azionario), il listino principale della Borsa.
Sebbene i compensi dei top manager siano diminuiti rispetto all’anno precedente (lo stipendio medio è in calo del 10,8% rispetto ai 952.400 euro del 2017), ai dipendenti occorrerebbero fino a 183,4 anni di lavoro per arrivare a guadagnare la stessa cifra.
Dai dati raccolti emerge che sono ancora poche le donne ai vertici delle aziende. Nei board gli uomini occupano il 66% delle posizioni, contro il 34% delle colleghe. La quota femminile scende all’8,1% nella carica di amministratore delegato e al 10,7% in quella di presidente.
Non va meglio per le donne che occupano già la posizione di vertice. La loro remunerazione media è infatti di poco superiore alla metà percepita dagli omologhi uomini, e la maggiore presenza femminile nelle cariche non operative porta il compenso medio nei consigli a essere pari a circa un quarto di quello maschile. Più in generale, il 35% degli uomini percepisce compensi superiori a 100mila euro, contro il 16% delle donne; oltre i 200mila euro le percentuali sono, rispettivamente, pari al 25% e solo al 5%.
Tralasciando i dati sulle differenze di genere, i settori aziendali più remunerativi (tenendo conto delle componenti fisse e variabili, equity e non) per chi occupa una posizione apicale in azienda sono le assicurazioni. Se la media totale, anche con cariche congiunte di direttore generale o presidente, è di 1,17 milioni, i top manager delle compagnie ne percepiscono 4,3 con un massimo di 7,9, quelli delle banche 1,9 milioni con un tetto a 5,7, mentre nell’industria superano di poco 1 milione e arrivano a 7,7.
Per quanto riguarda invece l’età, in media i manager che siedono negli organi di amministrazione e controllo delle quotate hanno 57 anni. Il più giovane in assoluto ha 26 anni, mentre il più anziano 97. Le presidenze sono ricoperte da soggetti relativamente più attempati, così come la vice-presidenza, che supera anch’essa i 60 anni in media. Più “giovani” i consiglieri delegati, la cui età media si ferma a quasi 56 anni.