Report Cerved Pmi 2019: crescita in stallo ma la solidità c’è

La crescita della piccola e media impresa italiana subisce una battuta d’arresto dopo la ripresa cominciata nel 2017 (troppo modesti gli aumenti di fatturato e valore aggiunto, entrambi assestati sul +4,1% rispetto all’aumento dei costi del lavoro, che arrivano al +5,6%), eppure la solidità finanziaria generale è in aumento: si registra infatti un +2,2% di indebitamento contro un rafforzamento del capitale che arriva al +8,5%. Cala quindi del 3%, passando dal 66% del 2017 al 63% del 2018, il peso dei debiti finanziari rapportati al capitale sociale netto (che nel 2007 era del 116%).

Queste alcune delle risultanze del Rapporto Cerved Pmi 2019, che, oltre a classificare come “sicure” oltre 100mila realtà imprendioriali medio-piccole e a quantificare in 133 miliardi di euro la “potenza di fuoco” di queste ultime in termini di investimenti, ha inoltre analizzato l’impatto che l’implementazione dei sistemi d’allerta e degli “adeguati assetti organizzativi” prescritti dal nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza potrebbe avere su questo panorama.

I costi che le imprese dovranno sostenere per la compliance con la nuova normativa sono sicuramente ingenti: 3,8 miliardi di euro l’anno (di cui 2,2 a carico delle sole Pmi), che potrebbero arrivare a 6 con l’aggiunta dei sistemi di tesoreria. Si parla di una spesa aggiuntiva annuale di 15-20mila euro per una piccola realtà, che può raddoppiare per una media impresa.


Ma gli scenari potrebbero mutare sostanzialmente qualora le aziende non si limitino ad una mera compliance ma integrino realmente e profondamente gli assetti organizzativi e di controllo prescritti dal nuovo codice: secondo Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved, “il sistema potrà salvare molte imprese dal default e permettere tassi più alti di recupero degli attivi nelle società comunque destinate a uscire dal mercato, con benefici che abbiamo quantificato in 9,9 miliardi di euro contro i 6 miliardi di costi. La diffusa adozione di sistemi Erm, inoltre, avrebbe importanti ricadute sulla trasparenza delle piccole e microaziende solide, che pagherebbero meno il denaro e potrebbero accedere a maggiori prestiti per oltre un miliardo”. Un’ulteriore spinta in avanti potrebbe arrivare dal fintech: le piattaforme digitali potrebbero garantire agevolmente la semplicità della cessione del credito e il reperimento dei capitali.

Gennaro Di Vittorio

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