La diversity? Per gli avvocati che vogliono cambiare studio non è così importante
Nonostante l’aumento del numero di studi legali che spingono per la diversity e l’uguaglianza sul posto di lavoro, gli avvocati che stanno pensando di cambiare studio non considerano questi elementi un valore aggiunto nella scelta della firm.
Stando infatti al Legal Firm of Choice Survey del 2019 – il report annuale realizzato da Momentum Intelligence in partnership con Lawyers Weekly – diversity e uguaglianza si posizionano molto più in basso rispetto ad altri valori sul luogo di lavoro.
Nella ricerca, ai professionisti legali è stato chiesto di valutare quanto erano soddisfatti della propria firm e di valutarne le prestazioni sulla base di 22 caratteristiche. Un’analisi statistica ha quindi determinato i coefficienti di correlazione tra queste variabili per misurare la soddisfazione. Ebbene, dei 22 attributi, la diversità e l’uguaglianza erano al 17 ° posto, classificate come una “motivazione non importante” nel report, che ne evidenzia una importanza “da lieve a bassa” nel guidare la soddisfazione e le prestazioni degli avvocati. Fra gli elementi più importanti figurano invece la cultura aziendale, la flessibilità dell’orario di lavoro, il benessere mentale, il lavoro di squadra e l’avanzamento di carriera.
Questi risultati vanno in controtendenza con quelli di altri sondaggi che invece pongono la diversità e l’uguaglianza quali fattori sempre più importanti negli studi legali. Per fare un esempio, in Australia il rapporto 2018–2019 della società di recruiting Hays sulla diversità e l’inclusione ha rilevato che il 63% dei lavoratori del Paese ritiene che le possibilità di avanzamento di carriera siano state limitate a causa del loro orientamento sessuale, etnia, età, sesso o disabilità.
Inoltre, le evidenze della ricerca di Legal Firm of Choice contro l’impegno che a livello globale i senior di studi legali stanno dimostrando su questi temi. Proprio di recente, per dirne una, i soci senior di di Clayton Utz, King & Wood Mallesons e Herbert Smith Freehills hanno affermato che “il tempo per la diversità è adesso” e, per forzare un cambiamento, gli studi legali dovrebbero incorporare cambiamenti strutturali nei loro programmi.
Rob Cutler, ceo di Clayton Utz, ha dichiarato: “Stiamo sicuramente assistendo a cambiamenti positivi e questo continuerà. C’è un forte e autentico desiderio di vedere la diversità”.