Aspettative irragionevoli del business team? Qualche consiglio per contrastarle
Misurarsi con le aspettative dei colleghi e, ancor di più con quelle dei propri superiori, non è per niente facile per un giurista d’impresa. Lavorare in house, contrariamente a quanto accade infatti quando si è all’interno di uno studio legale, significa confrontarsi quotidianamente con persone che non conoscono la materia legale, o per lo meno non così a fondo come la conosce un avvocato. Persone che si aspettano delle soluzioni. Veloci. Economiche. E definitive. Mica semplice.
Data la complessità dei problemi con cui si misurano le aziende è irreale aspettarsi delle risposte bianco o nero. Inoltre, non solo la regolamentazione continua a cambiare a un ritmo sempre più sostenuto e a essere sempre più interdipendente, ma è difficile prevedere quali saranno le pronunce dei vari regolatori in merito a una serie di questioni come l’intelligenza artificiale, internet e la privacy. Tutti aspetti sui quali le aziende si attendono pareri certi da parte dell’ufficio legale.
Volendosi concentrare poi sulla figura del direttore affari legali, il suo ruolo è anche spesso quello di fungere da garante quando si parla di rischi ma, seppure il giurista possa amministrare a gestione dei rischi, l’azienda non può esimersi dall’assumersene la responsabilità, visto che gran parte dei rischi riguarda appunto i rischi aziendali.
Per non parlare delle aspettative sui budget da destinare ai contenziosi… Le previsioni dei giuristi sono nella maggior parte dei casi accurate e fedeli ma accade che alcuni casi possano presentare degli sviluppi imprevisti e che, conseguentemente, la spesa legale vari notevolmente.
Come si possono gestire le aspettative più irragionevoli riposte nel dipartimento legale da parte dei vertici aziendali? John Gilmore, cofondatore e managing partner di BarkerGilmore, dà alcuni suggerimenti al riguardo in un suo post pubblicato sul sito del gruppo specializzato nella ricerca e selezione di personale legal e compliance.
Secondo l’esperto, la regola numero uno da seguire in questi casi è: riposizionare le aspettative sul giusto livello. Per farlo, bisogna informare ed educare il management team rispetto a quello che sarà l’esito della consulenza legale prestata. A questo scopo è utile comprendere e analizzare al meglio alcuni aspetti di ogni singola questione domandandosi: quali sono i passi necessari per la chiusura di un caso, quali di questi sono controllabili al 100% e che tempistiche richiedono; se e a che punto è necessario coinvolgere altre parti o avviare alcune procedure, e che tipo di controllo si esercita su queste parti e procedure. Una volta scardinata ogni questione in questo modo, è possibile discutere con il business team affinché comprenda a fondo la complessità dei problemi a essa legati e si crei delle aspettative ragionevoli.
Niente di più semplice insomma: parlarsi e spiegarsi. E farlo tempestivamente.
Questo per tenere aggiornati colleghi e responsabili sull’andamento dei processi, far vedere a che distanza si è ancora dall’obiettivo desiderato.
Quando chiedo ai general counsel come abbiano fatto a guadagnarsi la fiducia del management mi dicono che ci sono riusciti contribuendo al raggiungimento dei traguardi di business e mantenendo la parola data. Non credete che settare le aspettative giuste significhi essere sempre (o quasi) in grado di rispondervi? Voi cosa ne pensate?