Aziende abbastanza attente al benessere? No secondo un lavoratore su tre
Un lavoratore italiano su tre (32,5%) afferma che non vi è il minimo interesse da parte della propria azienda in merito al suo benessere e stato psicologico/emotivo. Il 36,9% afferma invece che vi è un interesse, ma molto superficiale. Solo 1 su 5 (il 22%) crede vi sia abbastanza attenzione, ma è solo l’8,2% che afferma che l’interesse è forte e reale.
A rivelarlo è la survey “Workforce View 2019” di ADP che esplora il modo in cui i dipendenti percepiscono le problematiche più attuali sul posto di lavoro e il futuro del lavoro. In Italia è stato intervistato un campione di 1400 lavoratori.
Gli obiettivi da raggiungere si moltiplicano, gli orari di lavoro sono infiniti, e le richieste da soddisfare sono continue: spesso il lavoro può creare dei veri e propri disagi psicologici, dettati da ansia e stress. Se poi a questi vengono aggiunti i problemi personali, la situazione può solo peggiorare.
Il 15% si sente giornalmente “sotto pressione”. Solo il 15% dei dipendenti si sentirebbe a proprio agio nel dire al proprio responsabile di avere un problema di salute legato a ansia e stress.
Alla domanda “a chi ti rivolgeresti in azienda per parlare di un tuo eventuale problema di ansia o stress, o psicologico?”, il 25% dei dipendenti italiani ha risposto che non ne parlerebbe con nessuno, solo il 15% con il proprio capo mentre il 60% coi colleghi.
Questo potrebbe significare che molti dipendenti stanno perdendo il supporto di cui hanno bisogno per far fronte ai propri problemi psicologici sul lavoro.
Il 15% degli intervistati ha poi dichiarato di subire stress tutti i giorni, il 20% di subire una pressione eccessiva almeno due-tre volte a settimana, l’8,7% arriva a 4-6 volte a settimana. Solo il 13% dice di stare bene e di non subire ansia o stress. Questa percentuale sale al 25% per gli over 55 mentre nella fascia 25-34 anni scende all’8%.
I settori con il livello di stress maggiore sono: vendita al dettaglio, ristorazione e tempo libero e servizi finanziari, tutti con un lavoratore su cinque che prova quotidianamente dello stress.