La via europea di Acc
Resistere al fascino del Vecchio Continente? Una missione impossibile per i giuristi d’impresa americani. Dopo 25 anni di attività in Europa condotta tramite il lavoro dei volontari sparsi a macchia d’olio nell’area, a fine febbraio la Association of Corporate Counsel (ACC) – l’associazione internazionale dei giuristi d’impresa più grande al mondo che conta oltre 45mila membri ed è presente in 85 Paesi – ha annunciato l’apertura del suo primo ufficio europeo.
Una sede centrale da cui condurre e coordinare tutte le attività europee dell’organizzazione stabilita a Bruxelles, nel cuore pulsante delle istituzioni del continente. Alla guida di questo quartier generale, in qualità di managing director, c’è Giuseppe Marletta. Classe 1979, catanese di nascita, Marletta non è un giurista, ma un professionista con una vasta esperienza nel mondo dell’associazionismo internazionale. «Mi sono occupato di associazioni per diversi anni dall’Italia, gestendo i progetti europei di scambio culturale, di formazione per animatori e giovani nel campo della tolleranza e del dialogo interculturale. Undici anni fa mi sono poi trasferito a Bruxelles e ho iniziato a lavorare per Epto (European Peer Training Organisation), un’associazione che si occupa di formazione all’intercultura. Poi sono passato in Interel, una società di consulenza globale che fa outsourcing di servizi di association management. E poi un po’ come un avvocato che dalla libera professione passa in house, ho iniziato a lavorare come general manager della International Association of Young Lawyers (Aija)», spiega a MAG Marletta.
Il manager, che fa oggi anche parte del consiglio direttivo della European Society for Associations Executives e del comitato consultivo della rivista Boardroom, è stato dal 2012 e fino al suo ingresso in ACC, il direttore generale dell’AIJA, l’associazione internazionale dei giovani avvocati. «Ero dall’altra parte della barricata, occupandomi di outside counsel e adesso, con Acc, seguirò gli in house», racconta alla redazione. Lo abbiamo incontrato a margine della sua nomina per approfondire il suo ruolo e parlare con lui delle sfide e delle priorità della professione del giurista d’impresa europeo.
Perché Acc ha scelto di stabilire una sede in Europa?
Già da un paio d’anni Acc stava manifestando la volontà di essere più presente sul mercato europeo. Dopo vari piccoli passi l’associazione ha deciso di stabilire un ufficio a Bruxelles, che io avrò il piacere di gestire in qualità di managing director.
Di cosa si occuperà in questo nuovo ruolo?
Farò da ponte tra il quartier generale di Acc (a Washington, ndr) e i membri europei, avvicinando gli uni agli altri. L’obiettivo dell’associazione è proprio quello di rispondere alla necessità dei membri di una reale presenza fisica e vicinanza geografica. Si tratta di un avvicinamento culturale all’Europa e alle esigenze dei membri da parte di un’associazione di livello internazionale.
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