I 5 consigli di Hays per la crescita in azienda al posto di un cambio-lavoro
Se fino a qualche decennio fa nel mondo del lavoro la massima ambizione era il posto fisso e il contratto a tempo indeterminato, oggi – soprattutto tra i giovani – qualcosa sta cambiando. Impieghi sempre più flessibili e nuovi assunti sempre più pronti a guardarsi intorno e a lasciare l’azienda per un altro incarico: è il cosiddetto “Job hopping”, il salto da un lavoro all’altro.
La percezione, secondo Hays Responce – divisione dell’azienda di selezione del personale dedicata ai profili junior -, è quella che i giovani considerano più funzionale, in vista della costruzione di una carriera solida, passare di ruolo in ruolo e, cambiando sempre più spesso luogo di lavoro e azienda; questo perché promozioni e crescita interna sembrano obiettivi sempre più irraggiungibili. Secondo gli esperti di Hays non sempre cambiare lavoro è vantaggioso: è un pregiudizio che le carriere più apprezzate siano costellate di tante esperienze presso molteplici datori e le possibilità di crescita – in molti casi – ci sono, per arrivarci può essere utile osservare alcuni suggerimenti individuati da Hays e raggruppati in cinque consigli.
Il primo è quello di non avere paura di chiedere: se si desidera intraprendere un’attività che esula in parte dalle proprie mansioni, basta chiederlo al proprio capo o responsabile, che certamente valuterà positivamente intraprendenza e spirito d’iniziativa.
Trascorrere un periodo di lavoro all’estero, se si lavora per un’azienda o un ente che ha sedi fuori Italia, può far bene, sia perché cambiare ambiente di lavoro può essere stimolante, che perché la curiosità e la disponibilità al trasferimento sono qualità spesso apprezzate dai capi, anche perché sanno bene quanto esperienze di lavoro all’estero possono giovare alla formazione e alla crescita professionale.
Dinamicità, intraprendenza e voglia di mettersi in gioco sono, in generale, le qualità più considerate da titolari e responsabili. La flessibilità, intesa come adattabilità al cambiamento, è sempre più premiata dell’opposizione al cambiamento, esattamente come la resilienza è più fruttuosa della resistenza.
Lo spirito di iniziativa, dicevamo, è spesso premiato. Anche l’essere ambiziosi e la voglia di crescere possono esserlo, se esplicitati – nei dovuti modi e termini – al proprio capo. Chi si accontenta finisce per scomparire dagli orizzonti di chi giudica, per questo darsi da fare è l’unica strada per raggiungere i propri scopi, e, nagari, una promozione.
Come fanno notare da Hays, la voglia di cambiare ambiente, ruolo o percorso non è assecondabile solo ed esclusivamente a un cambio di professione o di azienda. Si può considerare, ed è un atteggiamento che può premiare il lavoratore, di chiedere un cambio reparto o un cambio mansione. Servirà ad acquisire nuove competenze per avere una conoscenza più completa e trasversale del luogo di lavoro: un altro elemento che può fare buon gioco in vista di una promozione.