Sardi, il business per vocazione

Anno nuovo vita nuova. E non è solo un modo di dire, ma pura realtà per Clemente Sardi, general counsel di Satispay. Dal primo gennaio 2019, il giurista d’impresa è infatti impegnato in una nuova sfida professionale che, oltre a completare la sua esperienza di legale, ha comportato anche un cambio di residenza, da Milano a Lussemburgo. Sardi è stato infatti nominato general manager e managing director di Satispay Europe, intermediario finanziario di diritto lussemburghese, partecipato al 100% da Satispay S.p.A.

Come spiega l’avvocato a MAG «la nomina è il frutto di un percorso iniziato in ambito Brexit» che ha spinto la società a trasferire la sede londinese in un’altra giurisdizione, quella lussemburghese. «Abbiamo valutato diversi Paesi prima di decidere dove andare. Dal momento che la parte legale e regolamentare è stata fondamentale per trovare la nuova collocazione – rivela Sardi – è stato naturale, per Alberto (Dalmasso, co-founder di Satispay e ceo del gruppo, ndr) e Samuele (Pinta, co-founder e coo, ndr), propormi di assumermi la responsabilità del team in Lussemburgo, così da gestire il set up del nostro istituto di moneta elettronica. Sarà per me una nuova avventura, dovrò uscire dalla mia zona di comfort per acquisire una visione del business e delle operazioni su più larga scala». Una scelta questa che, come sottolinea l’avvocato, testimonia quanto il management di Satispay creda nel valore aggiunto della funzione legale, nella quale ha scelto di investire sin dal principio.

 

Nel suo nuovo ruolo, a diretto riporto del consiglio di amministrazione, il giurista guiderà, il team lussemburghese, composto al momento da una decina di persone e destinato a crescere fino a 18-20 unità entro un anno. Il gruppo si occuperà, oltre che di questioni legali (anche grazie a una risorsa basata a Milano), di compliance, GDPR, gestione del rischio, frode, know your customer & antiriciclaggio, operations, It, amministrazione, servizio clienti e, a breve, dello sviluppo di Satispay in Europa.

Ma al di là delle circostanze, è risaputo, quando un general counsel passa dalla parte del business è perché segue una sua vocazione. O quantomeno, una sua particolare inclinazione verso gli aspetti più manageriali e di sviluppo dell’azienda. E così è stato anche per Sardi. «Anche nei miei precedenti lavori, quando ero in consulenza, sono sempre stato affascinato dalla parte di due diligence e dalle operazioni societarie, cose che generalmente tutti i giovani trovano noiose. A me affascinava avere l’opportunità di comprendere e studiare tutte le fasi del business, come funzionano, quali sono gli aspetti più critici. Si può comprendere meglio l’operatività», spiega il giurista. Inoltre, bisogna tener conto del fatto che «lavorare per una startup significa non lavorare mai per compartimenti stagni, ma avere una visione flessibile. L’ufficio legale è nato per questo, per essere funzionale al prodotto e a servizio del business, che sta al centro».

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Gennaro Di Vittorio

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