Il 2018 in 5 editoriali
Le feste natalizie si avvicinano e un altro anno sta per chiudersi. È tempo di bilanci. E visto che questo che state leggendo sarà l’ultimo editoriale del 2018, non ho saputo resistere alla tentazione di fare un bilancio anche io. A seguire trovate i 5 editoriali di inhousecommunity.it più letti degli ultimi 12 mesi. Cliccando su ciascun link potrete rileggerli integralmente.
Non mi resta che augurarvi buone feste e ricordarvi che la newsletter di inhousecommunity.it ripartirà l’11 gennaio 2019.
Perché gli avvocati lavorano così tante ore?
Vi siete mai chiesti come sia possibile che, malgrado la tecnologia sia in grado di potenziare la gestione delle vostre attività giornaliere, le ore passate in studio o in ufficio non facciano che aumentare?
È ancora più assurdo considerando che la tecnologia di cui disponiamo oggi ha davvero il potenziale di minimizzare il tanto dibattuto gap tra vita privata e lavorativa.
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Avvocato, serve un abbraccio?
I lavoratori più “soli” al mondo? Sono gli avvocati.
A rivelarlo è una ricerca pubblicata sulla Harvard Business Review e condotta su oltre 1600 professionisti operanti in diversi ruoli e settori industriali volta a identificare le professionalità più inclini alla solitudine e a immaginare, per queste, delle misure di sostegno sociale che i datori di lavoro possono mettere in atto.
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L’esperienza in house? Conta tanto anche per gli studi legali
Chi pensa che l’esperienza nel libero foro sia un passaggio fondamentale per la carriera di un legale, anche nel caso in cui quest’ultimo decida di lavorare in house, potrebbe sbagliarsi.
Più di un general counsel mi ha confessato di sentirsi sollevato nel selezionare candidati che hanno lavorato per qualche anno in uno studio legale, al momento di aggiungere nuove risorse al proprio team interno. Eppure, oltreoceano accade il contrario.
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Addio alle armi. Avvocati, il general counsel non è un vostro competitor
Maschio, californiano, età compresa tra i 35 e i 54 anni, con un bagaglio di esperienza superiore a nove anni e un compenso annuo di circa 408mila dollari. Chi è? Il general counsel-tipo statunitense. L’identikit emerge dal report 2019 General Counsel Landscaperealizzato dalla società di revisione di contratti LawGeex – in collaborazione con l’Association of Corporate Counsel (ACC) l’organizzazione internazionale dei giuristi d’impresa più grande al mondo che conta oltre 40mila membri ed è presente in 85 Paesi – che ha intervistato 34mila tra i 113mila gc operanti sui vari stati del territorio USA. Lo studio fotografa la figura professionale del responsabile affari legali sotto diversi aspetti. Per esempio, il genere: è donna solo il 31% della popolazione totale di general counsel presa in considerazione per la ricerca (i 34mila rispondenti e i dati raccolti dai profili Linkedin dei general counsel delle Fortune 500) e gli uomini sono pagati mediamente il 39% in più delle colleghe donna. O vari settori più attrattivi per general counsel: prima fra tutte la finanza (17%), seguono il governo (10%) e i comparti tecnologico (10%) e manifatturiero (10%).
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Ago della bilancia o custode della coscienza. E tu che general counsel sei?
Secondo uno studio della Singapore Corporate Counsel Association e della law firm CMS, condotto su un campione di responsabili affari legali di Singapore, un general counsel su cinque nutre l’ambizione di diventare amministratore delegato o direttore operativo.
Ma solo il 18% degli intervistati ritiene che, in qualità di head of legal, svolge già un lavoro che ha “un altissimo valore strategico per la società”.
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