Il futuro e la grande sfida della formazione
La tecnologia cambierà i nostri modi di lavorare. Lo sappiamo, e ne abbiamo scritto diverse volte. Sull’ultimo MAG, il numero 102 (che potete scaricare a questo link, nel caso in cui non lo aveste già fatto), ne abbiamo parlato a lungo con il futurologo Richard Susskind concentrandoci soprattutto su quello che, a suo avviso, accadrà al futuro dell’avvocatura.
Ma di futuro e tecnologia abbiamo parlato anche in occasione della nostra Legalcommunity week – durante le conferenze “The new competitive scenario in the legal sector: from technology to innovation” organizzata con Axpo Italia e Chiomenti e “The data rush, how to monetize and protect your data assets” in partnership con Dentons – affrontando tutti gli argomenti principali che ruotano attorno a questi due macro temi: la valorizzazione e la protezione dei dati, la sfida dell’innovazione, le nuove forme di collaborazione tra giuristi d’impresa e consulenti e le nuove necessità legali per le aziende e le law firm.
Nel corso del primo incontro, è emersa una grande esigenza, in particolare: quella della formazione degli avvocati di domani. È vero sì, che le persone saranno sempre necessarie e non potranno essere sostituite completamente dalla tecnologia. Ma, attenzione, è anche vero che sia le aziende che gli studi avranno l’esigenza di tagliare i costi, e questo si tradurrà in una ulteriore riduzione degli organici. E anche i team legali si restringeranno all’osso. Le funzioni che verranno meno sono quelle che vengono definite di “manovalanza”, e che vengono ricoperte dai giovani.
La sfida maggiore è quindi quella per le nuove generazioni di professionisti che, per non incorrere in problemi occupazionali, dovranno in qualche modo adattarsi alle nuove esigenze delle strutture per cui lavorano. Un impegno che certamente è, prima di tutto, dei singoli, ma che indubbiamente richiede un fronte comune, chiamando all’azione le università, le aziende e gli studi e le associazioni professionali. Attori che dovranno ripensare le proprie offerte formative e supportare gli avvocati del domani, pena l’estinzione della professione. E, scusate se lo ribadisco ancora, ma, “il futuro si costruisce insieme”.