Datemi un robot e vi solleverò dalla gestione dei reclami

Ne Il paradiso degli orchi, celebre romanzo di Daniel Pennac, il protagonista Benjamin Malaussène fa di mestiere il capro espiatorio al Grande Magazzino. In sostanza, il suo compito è quello di farsi umiliare da un altro addetto dell’ufficio reclami affinché i clienti insoddisfatti che si presentano alla loro porta si impietosiscano a tal punto da rinunciare alla richiesta di risarcimento. Il tutto per tagliare drasticamente la mole di reclami per l’acquisito di oggetti malfunzionanti. Cose di poco conto, ma che comunque andrebbero gestite necessariamente da un avvocato. La percentuale di fallimento dell’operato del signor Malaussène è pari a zero. Chiunque passi per il suo sportello, rinuncia a far valere i propri diritti pur avendo acquistato oggetti malfunzionanti.

Una soluzione certamente ingegnosa, ma non riproducibile nel mondo reale.

E così ci sono avvocati – che lavorano direttamente in house o che prestano le proprie consulenze da esterni – che si ritrovano a doversi perdere anche in queste quisquiglie.

Ma c’è qualcuno che, di recente, ha trovato una soluzione: WalMart, il gigante americano della distribuzione. Una soluzione che si chiama intelligenza artificiale. LegalMation, per la precisione. Un software che consente di trovare in due minuti una risposta a un problema legale non particolarmente complesso. E con risultati anche abbastanza soddisfacenti. Basta trascinare un pdf nel programma per ricevere una soluzione. Certo, il documento che se ne ricava va necessariamente rivisto da un professionista, ma, se non altro, abbatte i tempi di analisi. Ore risparmiate che possono essere reinvestite in attività a maggiore valore aggiunto.

A credere nell’innovativo sistema è stato anche lo studio legale Ogletree Deakins Nash Smoak & Stewart che ha dichiarato di utilizzare il software per la gestione di certe tipologie di contenziosi e in fasi iniziali.

Già vi vedo.

Qualcuno tra voi starà storcendo il naso a prescindere, come fa di solito davanti alla tecnologia.

Qualcun altro invece si starà già domandando come faranno i giovani avvocati di oggi a diventare dei grandi professionisti domani senza “sporcarsi le mani” con la risoluzione delle piccole rogne.

E qualcuno starà googlando “LegalMation” per capire come funziona, quanto costa e se viene già distribuito oltreoceano.

Del resto, una cosa è certa. Ad aver già sperimentato e implementato questo software non è stato il Grande Magazzino del signor Malaussène, ma la più grande catena di supermercati al mondo e un prestigiosissimo studio legale. Una ragione ci dovrà pur essere, no?

 

 

Gennaro Di Vittorio

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